
Western Digital: dallo spazio alla Terra, l’affidabilità dei dati è la chiave della trasformazione tecnologica
In un’epoca in cui il volume globale dei dati è destinato a raddoppiare tra il 2022 e il 2026, tutte le tecnologie digitali sono chiamate a compiere un salto evolutivo. Un salto che potrebbe avere origine proprio oltre l’atmosfera terrestre: nello spazio. Secondo Western Digital, colosso globale del settore, l’esplorazione spaziale rappresenta il banco di prova definitivo per sviluppare tecnologie di archiviazione sempre più affidabili, resistenti e performanti.
Una sfida da un terabyte al giorno
Prendiamo ad esempio la missione SWOT (Surface Water and Ocean Topography) della NASA, dedicata al monitoraggio globale delle acque superficiali del pianeta. I satelliti coinvolti trasmettono quotidianamente fino a 1 terabyte di dati grezzi, un’enorme mole di informazioni che deve essere archiviata per mesi in condizioni ambientali estreme, e poi trasmessa a Terra in modo sicuro, accessibile e immediato.
Come sottolinea Carmelo D’Agostino, Principal Engineer – Field Applications Engineering di Western Digital, è proprio in questi contesti che lo sviluppo tecnologico raggiunge l’eccellenza: «Per missioni di questa portata si rendono necessari grossi investimenti in ricerca e sviluppo, pianificazione, strategia e, soprattutto, ogni dispositivo inviato in orbita deve rispettare stringenti requisiti tecnici e di affidabilità per garantirne il successo».
Tecnologie nate nello spazio, adottate sulla Terra
Lo spazio ha contribuito alla nascita di molte innovazioni che oggi fanno parte della nostra quotidianità: fotocamere CMOS per smartphone, latte artificiale, mouse per computer, cuffie wireless, lenti antigraffio. Tutte nate da esigenze spaziali e poi integrate nei mercati civili. Il principio è chiaro: progettare per lo spazio significa progettare per la resistenza. Le tecnologie che affrontano condizioni estreme – vibrazioni, accelerazioni, variazioni termiche e radiazioni – sono quelle che offrono anche la maggiore affidabilità sulla Terra.
Mission Critical: l’affidabilità come requisito imprescindibile
Durante il decollo, l’elettronica dei veicoli spaziali è sottoposta a stress meccanici estremi. In orbita, le variazioni termiche possono essere repentine e distruttive, mentre le radiazioni cosmiche rischiano di danneggiare microchip e circuiti. Le particelle ionizzanti possono compromettere anche i sistemi più sofisticati, rendendoli inutilizzabili. Proprio per questo, lo sviluppo tecnologico parte da una logica “Design for Reliability” (DFR): affidabilità al centro del progetto, a ogni stadio, per assicurare prestazioni costanti anche nei contesti più critici. «Molti prodotti che usiamo ogni giorno hanno tratto grande beneficio dagli insegnamenti sull’affidabilità acquisiti durante l’esplorazione spaziale», evidenzia ancora D’Agostino.
Integrità dei dati: quando ogni bit conta
L’affidabilità è solo una parte dell’equazione. L’altra è l’integrità dei dati: la capacità di conservarli intatti, completi e coerenti nel tempo. Nello spazio, le radiazioni cosmiche possono causare i temuti “bit-flip”, ovvero l’inversione di un 1 in uno 0 e viceversa. Una minima alterazione può compromettere interi dataset, con effetti anche potenzialmente disastrosi.
«Per l’archiviazione dei dati nelle missioni spaziali, o in quelle terrestri, l’integrità dei dati è preservata dalle innovazioni tecnologiche che proteggono le memorie flash dai raggi cosmici», sottolinea D’Agostino. «Un petabyte di dati, equivalente a oltre 11.000 film in 4K, non può essere trasmesso in tempo reale: per questo occorre garantire che i dati mantengano il loro valore corretto, per analisi future, nello spazio o sulla Terra».
Veicoli spaziali e auto connesse: un filo diretto
Una delle applicazioni più concrete delle tecnologie nate per lo spazio è nell’industria automobilistica. Oggi le auto non sono più solo mezzi di trasporto: sono veri e propri data center su ruote, con necessità di storage avanzato, affidabilità assoluta e integrità dei dati in tempo reale. Vibrazioni, sbalzi termici, esposizione al sole e condizioni ambientali variabili sono solo alcune delle criticità condivise con l’ambiente spaziale.
Lo spazio, terreno di prova per la vita quotidiana
In conclusione, progettare per lo spazio significa progettare per il futuro della Terra. Le stesse strategie, gli stessi approcci e la stessa ingegneria che permettono la sopravvivenza della tecnologia oltre l’atmosfera diventano fondamentali per costruire i dispositivi smart, sicuri, resilienti e longevi di cui abbiamo bisogno ogni giorno.
«Con l’avanzare dell’innovazione tecnologica, sono sempre più evidenti le similitudini tra le sfide proprie dell’esplorazione spaziale e quelle per la progettazione e produzione di dispositivi per uso civile», conclude D’Agostino. «Tali sfide richiederanno un’ingegnerizzazione intelligente ed una strategia comune per la loro risoluzione. E dati. Sempre più dati».