
Secondo AIFA, in Italia 2 miliardi di farmaci vengono buttati ogni anno
Il rapporto dell’Osservatorio nazionale sull’impiego dei farmaci (OSMED) segnala che nel 2022, oltre ad un aumento del 6% della spesa farmaceutica, è cresciuto anche lo spreco dei medicinali. Pari a un importo di due miliardi di euro all’anno. Ma i farmaci che finiscono negli inceneritori sono molti di più se si considera che l’ultimo Rapporto sui Rifiuti urbani dell’ISPRA registra 881 tonnellate di farmaci non pericolosi inceneriti.
In cima alla lista gli antibiotici
Secondo l’AIFA, in cima alla lista dei farmaci che si buttano via ci sono gli antibiotici, gli analgesici, farmaci per l’ipertensione e per lo scompenso cardiaco, antiaggreganti e anticoagulanti.
Per il Comitato nazionale di bioetica, il 10% degli sprechi deriva da un numero non appropriato di pillole prescritte. “Sono ancora molte le confezioni – afferma il CN – in cui non vi è corrispondenza fra i giorni di trattamento ed il numero di unità terapeutiche in conformità alle prescrizioni mediche. Infatti, la maggioranza dei farmaci confezionati in blister spesso contiene un numero di compresse superiore o inferiore del 30%, in media, rispetto al normale ciclo terapeutico per cui viene impiegato. In tal modo si costringono i medici a prescrivere, e i consumatori ad acquistare, una seconda confezione del farmaco o a mantenere in giacenza la confezione, spesso fino alla scadenza del prodotto”.
La corretta conservazione dei farmaci
C’è anche da considerare la data di scadenza dei farmaci. Sostiene l’Istituto Mario Negri “La corretta conservazione dei medicinali è indispensabile per garantirne la stabilità, requisito essenziale perché sia esplicata l’attività farmacologica attesa. Per garantire questo scopo il medicinale deve essere conservato in recipiente e in condizioni adeguate. I test che vengono fatti sono quelli minimi per garantirne la stabilità, la quale solitamente rientra nel range di 1-5 anni. Bisogna però specificare che, se ben conservato, il farmaco non diventa inefficace il giorno dopo la scadenza né causa problemi.
In letteratura non è riportato nessun caso di tossicità da farmaco scaduto”.
La validità dall’apertura
Si fa riferimento a farmaci ben conservati: la durata e la stabilità di un farmaco dipendono molto da come essi vengono conservati. Si parla di farmaci integri e conservati in condizioni ottimali quando questi non vengono esposti al calore, alle radiazioni nel caso di formulazioni sensibili alla luce e sono conservati in luoghi asciutti a temperature stabili.
Le fiale e le siringhe vanno utilizzate subito al momento dell’apertura, la loro validità dura solo pochi minuti; per i granulati e le polveri da sciogliere la validità dopo l’apertura sta nei 5 giorni; i colliri multidose e gli spray devono essere utilizzati entro i 15-20 giorni circa dalla loro apertura.
Redazione