
Nuovi casi di morbillo. L’87% delle persone infettate non era vaccinato
In base ai dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, dal 1° gennaio al 31 marzo 2025 in Italia sono stati notificati 227 casi di morbillo. Il 10,6% sono casi importati. Sono 15 le Regioni che hanno segnalato casi. L’incidenza più elevata è stata osservata in Liguria (39,8/milione abitanti) seguita dalla Sicilia (37,5/milione), dalla Provincia Autonoma di Bolzano (37,2/milione) e dalle Marche (35/milione). L’età mediana dei casi è pari a 32 anni; tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni e sono stati segnalati otto casi in bambini con meno di un anno di età, troppo piccoli per essere vaccinati.
L’88,7% dei casi non era vaccinato al momento del contagio. Circa un terzo dei casi ha riportato una complicanza, di cui le più frequenti sono state l’epatite/aumento delle transaminasi (11,9%) e la polmonite (11,5%). Sono stati segnalati due casi di encefalite. La trasmissione è avvenuta principalmente in famiglia, ma sono stati segnalati anche casi acquisiti in ambito sanitario e 21 casi in operatori sanitari.
Individuare casi e focolai tempestivamente
L’obiettivo di eliminazione del morbillo prevede la mancanza di trasmissione endemica per almeno 12 mesi consecutivi, supportata da un sistema di sorveglianza in grado di rilevare tempestivamente casi e focolai. L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato una serie di FAQ che spiegano perché bisogna parlare di morbillo, l’andamento rispetto agli anni scorsi, l’importanza della sorveglianza, a chi è consigliata la vaccinazione, le coperture e gli effetti collaterali. Attraverso la sorveglianza integrata morbillo-rosolia, l’Italia si allinea alle strategie dell’OMS implementando un sistema di sorveglianza case-based conforme agli standard internazionali di eliminazione.
L’incidenza si riduce con la vaccinazione
Il morbillo – diffuso in tutto il mondo e di cui l’uomo è ospite naturale – è una malattia infettiva esantematica acuta causata da un virus a RNA del genere Morbillivirus (famiglia dei Paramyxoviridae), di cui esiste un unico sierotipo. Prima dell’introduzione del vaccino contro il morbillo negli anni ‘60, e dei programmi estesi di vaccinazione, si verificavano epidemie all’incirca ogni due o tre anni. A livello globale causavano un numero stimato di 2,6 milioni di morti ogni anno. Grazie alla vaccinazione, si è verificata una significativa riduzione dell’incidenza del morbillo nel mondo. Tuttavia, la malattia rimane un’importante causa di morbilità e mortalità: si stima che nel 2022 siano morte di morbillo 136.200 persone, per lo più bambini di età inferiore ai cinque anni. La maggior parte dei decessi avviene in Paesi sottosviluppati.