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Presentato il Libro Bianco sulle condizioni di lavoro dei medici in Europa al Parlamento Europeo

ANMIL

La Federazione Europea dei Medici Dipendenti (FEMS) ha presentato il suo studio sulle condizioni lavorative dei medici europei, nella prestigiosa Sala Conferenze Spinelli del Parlamento Europeo, con il gentile supporto dell’Eurodeputato Raffaele Topo. Durante l’evento, FEMS ha illustrato il suo Libro Bianco, un documento esaustivo che fa luce sulle sfide più urgenti affrontate dai medici dipendenti in Europa e propone soluzioni concrete per affrontarle.

Un dibattito acceso sulle condizioni di lavoro dei medici europei

La conferenza ha riunito medici, rappresentanti delle associazioni mediche europee, sindacalisti del settore sanitario, nonché stakeholder istituzionali e decisori politici dell’Unione Europea. Il confronto ha acceso un vivace dibattito sulle misure necessarie per garantire condizioni di lavoro dignitose e un sistema sanitario sostenibile in tutta Europa.

Critiche alla Direttiva UE sull’orario di lavoro

Il cuore del Libro Bianco è una critica netta alla mancata attuazione della Direttiva Europea sull’orario di lavoro. Troppo spesso, straordinari e turni di reperibilità vengono esclusi dalle tutele previste dalla normativa, con inevitabili conseguenze sulla salute fisica e mentale dei medici.

Un medico obbligato a essere reperibile nei pressi del luogo di lavoro non può essere considerato a riposo”, ha sottolineato Alessandra Spedicato, Presidente di FEMS, chiedendo che la reperibilità venga riconosciuta come categoria contrattuale autonoma.

Allo stesso modo, l’aumento di aggressioni verbali e fisiche al personale ospedaliero impone misure di prevenzione rafforzatesanzioni più severe e supporto psicologico dedicato per il personale sanitario in prima linea.

Lavoro usurante e parità di genere: nodi ancora irrisolti

Il Libro Bianco affronta anche il tema del riconoscimento del “lavoro usurante” in ambito sanitario, evidenziando come i turni notturni e lo stress cronico siano ancora esclusi dalle tutele riconosciute ad altre professioni usuranti. Inoltre, l’aumento del numero di donne medico richiede un riequilibrio nei percorsi di carriera e l’introduzione di parametri di lavoro equivalenti (FTE) sensibili al genere e all’età.

La spesa sanitaria come investimento per il futuro

Sul piano economico, Alessandra Spedicato si è rivolta così alle istituzioni europee:

La spesa sanitaria non è un costo, ma un investimento in un diritto fondamentale, sancito da molte costituzioni nazionali. Questo investimento migliora e determina la salute della popolazione, che deve essere considerata il motore della crescita economica e del PIL.”

Contributi di esperti e prossimi passi

Il dibattito è stato arricchito dagli interventi di Tómas Zapata (OMS Europa), Bethan Roberts (BMA), João de Deus(AEMH) e Álvaro Cerame (EJD), che hanno offerto preziose riflessioni sul ruolo delle istituzioni, l’invecchiamento della forza lavoro medica, la giusta retribuzione e la formazione post-laurea per affrontare la carenza di personale sanitario.

Per trasformare queste proposte in politiche attive, FEMS lancerà presto il progetto “Shaping the Future of Doctors’ Health”, con l’obiettivo di raccogliere dati comparativi a livello nazionale ed europeo e definire standard più sostenibili per l’organizzazione del lavoro medico.

Chiusura e appello all’azione

Noel Carrilho, Segretario Generale FEMS, ha concluso la conferenza con un appello rivolto a tutte le istituzioni e gli attori presenti:

C’è un urgente bisogno di mantenere alti standard di cura e salute della popolazione in tutta Europa. FEMS è pronta a collaborare e offrire idee, competenze ed esperienza di chi esercita quotidianamente la professione medica.”