
Corre “voce” che una nuova piattaforma per l’intelligenza artificiale, la cinese DeepSeek, starebbe provocando dei cali nettissimi dei titoli tecnologici occidentali legati alla Ai, come Nvidia
di Luca Lippi
Questo perché la nuova arrivata promette elevate prestazioni a costi molto bassi. A soffrirne maggiormente sarebbe il colosso statunitense Nvidia. Data la premessa è il caso di analizzare qual è la reale situazione attuale, sia dal punto di vista patrimoniale di Nvidia, sia dal punto di vista delle reali possibilità che il “dragone” possa realmente far tremare il mercato occidentale dei tecnologici.
La crescita di Nvidia
Al netto dei sussulti generati dalle dichiarazioni del presidente USA sui dazi, Nvidia nell’ultimo trimestre del 2024 (dati ufficiali del febbraio 2025) ha mostrato risultati superiori alle attese, con un fatturato di 39,3 miliardi di dollari e un utile per azione (EPS) di 0,89 dollari. La crescita è stata trainata principalmente dal settore dei data center, che ha registrato un aumento del 93 per cento rispetto all’anno precedente. Senza scendere nei particolari, evidenziamo solo le informazioni più significative per fotografare lo stato di salute più che eccellente dell’azienda statunitense. Allo stato attuale ha un profit margin del 64,39 per cento, un ROE del 91,87 per cento e il Debt/Equity a 0,13 – praticamente senza debiti -. Per essere meno tecnici e far comprendere con disinvoltura anche a chi non si occupa solo di analisi finanziarie, Apple – azienda che conoscono tutti e sulla quale non possono sorgere perplessità di valore – ha un fatturato di 391,04 miliardi e un utile di 93,74 miliardi. Nvidia fattura 130,5 miliardi con un utile di 72,88 miliardi. Il profit margin di Apple è 31,58 per cento, il Roe è 164,59 per cento e il Debt/Equity è 1,7. In estrema sintesi, Nvidia risulta essere molto più stabile di Apple che è pure un’azienda molto solida.
La Cina è vicina?
Sicuramente la tecnologia cinese nel medio lungo termine potrebbe insidiare quella molto più avanzata delle aziende occidentali, sta di fatto, però, che allo stato attuale il Dragone dipende tecnologicamente ancora dall’Occidente e segnatamente dagli USA che non attendono passivamente l’appropinquarsi cinese. Aree di significativa dipendenza Cinese dagli USA (e alleati) sono le seguenti: Semiconduttori Avanzati – Questa è l’area di dipendenza più critica. Software di Progettazione (EDA – Electronic Design Automation). Le aziende statunitensi (Cadence, Synopsis, Mentor Graphics – ora Siemens EDA) dominano questo mercato essenziale per progettare chip complessi.
Attrezzature per la Produzione di Semiconduttori – Aziende USA (Applied Materials, Lam Research, KLA) e loro alleati (ASML nei Paesi Bassi per la litografia EUV, Tokyo Electron in Giappone) forniscono macchinari cruciali che la Cina fatica a replicare, soprattutto per i nodi produttivi più avanzati.
Chip di Fascia Alta – La Cina dipende ancora da aziende statunitensi (Nvidia per le GPU AI, Qualcomm per i modem, Intel/AMD per le CPU) o da produttori che utilizzano tecnologia/attrezzature influenzate dagli USA (come TSMC a Taiwan) per i processori più potenti e specializzati, cruciali per l’intelligenza artificiale, i supercomputer e gli smartphone di fascia alta. Le sanzioni USA hanno colpito duramente aziende come Huawei in questo settore.
Per quanto riguarda i software specializzati la Cina dipende per: Sistemi Operativi – Sebbene la Cina stia spingendo alternative come HarmonyOS, la dipendenza da Windows (Microsoft) e Android (Google – per l’accesso ai servizi Google Mobile) rimane significativa, soprattutto a livello globale.
Software Industriale e di Progettazione (CAD/CAE) – Molti software avanzati utilizzati nell’ingegneria, nell’aerospazio e in altri settori industriali sono dominati da aziende occidentali, incluse quelle statunitensi. Aerospazio – Componenti chiave come i motori a reazione (GE, Pratt & Whitney) e sistemi avionici avanzati per aerei commerciali come il COMAC C919 provengono ancora in gran parte da fornitori occidentali, molti dei quali statunitensi o con forte presenza negli USA.
La Cina sta investendo in ricerca e sviluppo
Tuttavia, ci sono aree di crescente leadership Cinese come per le Telecomunicazioni (5G) o Intelligenza Artificiale (Applicazioni) dove la Cina è leader nell’implementazione della tecnologia in aree come il riconoscimento facciale, le città intelligenti e l’e-commerce, grazie all’enorme disponibilità di dati e al forte sostegno governativo. Tuttavia, come menzionato, dipende ancora dall’hardware USA per l’addestramento dei modelli più complessi.
La Cina sta investendo massicciamente in ricerca e sviluppo per ridurre le dipendenze critiche, specialmente nei semiconduttori. Piani come “Made in China 2025” mirano a raggiungere la leadership in settori tecnologici chiave, ma l’Occidente non sta certo a guardare. Le sanzioni e i controlli sulle esportazioni imposti dagli Stati Uniti hanno evidenziato le vulnerabilità cinesi ma hanno anche accelerato gli sforzi di Pechino per raggiungere l’autosufficienza. Contestualmente anche gli Stati Uniti traggono vantaggio dalla catena di approvvigionamento e dal mercato cinese per molti prodotti tecnologici (es. assemblaggio di iPhone, componenti). Si tratta quindi di un rapporto complesso di interdipendenza, anche se le dipendenze non sono simmetriche (la dipendenza cinese dai semiconduttori avanzati USA è considerata più strategica)
I chip cinesi e Nvidia
I nuovi chip per l’AI cinesi preoccupano realmente Nvidia? La risposta – visti i dati – dovrebbe essere no, tuttavia dobbiamo contestualizzare al quadro normativo dei rapporti Cina/USA. Nvidia non può temere per la sua posizione dominante globale, ma qualche attenzione la desta nel lungo termine. Le restrizioni all’esportazione imposte dagli Stati Uniti impediscono a Nvidia di vendere i suoi chip AI più avanzati (come A100, H100 e i futuri B200) in Cina. Questo crea un vuoto enorme in un mercato strategico e in rapida crescita. Nvidia ha cercato di aggirare il problema con versioni depotenziate (A800, H800, H20), ma anche queste sono soggette a controlli e devono affrontare la concorrenza locale.
I chip cinesi, spinti dalla necessità e da massicci investimenti statali, stanno diventando alternative valide all’interno della Cina. L’Ascend 910B competono direttamente con le versioni specifiche per la Cina che Nvidia è autorizzata a vendere (come l’H20). Se le prestazioni dei chip cinesi sono comparabili o superiori a quelle delle versioni depotenziate di Nvidia, le aziende cinesi potrebbero preferire la soluzione locale per ragioni di costo, disponibilità o patriottismo tecnologico. Sebbene l’ecosistema CUDA di Nvidia sia un vantaggio competitivo enorme e difficile da replicare, la Cina sta investendo pesantemente nello sviluppo di alternative (come CANN e MindSpore di Huawei). Un mercato interno ampio e in parte “protetto” dalle sanzioni offre un terreno fertile per far crescere questi ecosistemi, anche se la strada è lunga.
Il software di Nvidia
Nvidia mantiene una leadership schiacciante nel mercato globale dei chip AI ad alte prestazioni grazie alla superiorità tecnologica dei suoi ultimi prodotti (H100, B200) e alla maturità dell’ecosistema CUDA. Il software rimane il più grande ostacolo per i concorrenti. Decenni di sviluppo, librerie ottimizzate e una vasta comunità di sviluppatori rendono CUDA estremamente “sticky” (difficile da abbandonare). Raggiungere la scala produttiva, i rendimenti (yield) e i nodi tecnologici più avanzati (3nm, 2nm) necessari per competere al vertice rimane una sfida enorme per la Cina a causa delle restrizioni USA/alleati. Le stesse sanzioni che danneggiano Nvidia in Cina limitano fortemente la capacità delle aziende cinesi di vendere i loro chip AI avanzati sui mercati internazionali.