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Tre minuti di attività moderata per prevenire malattie cardiovascolari

anziani a passeggio nel bosco

 Gli anziani devono svolgere ogni giorno attività di breve durata

Uno studio condotto da scienziati britannici ed australiani, coordinati da Emmanuel Stamatakis dell’Università di Sidney, pubblicato sulla rivista “Circulation”,  ha dimostrato che se gli over 60 svolgono brevi attività quotidiane può ridurre il rischio di eventi cardiovascolari, come ad esempio l’infarto. Gli esperti hanno consultato i dati di 24.139 persone, con un’età media di 62 anni. Ognuno dei partecipanti ha indossato un contapassi per almeno sette giorni e tutti hanno dichiarato di “non essere fisicamente attivi”. Gli studiosi hanno poi confrontato i dati di coloro i cui monitor da polso mostravano la pratica di un’attività regolare e moderata con coloro che, invece, risultavano essere più o meno attivi. Incrociando queste informazioni, i ricercatori hanno scoperto che tra le persone che svolgevano un’attività regolare e moderata, le probabilità di un evento cardiovascolare o di morte per tale causa si riducevano sensibilmente. Le persone moderatamente attive per almeno tre minuti al giorno avevano probabilità ridotte di incorrere in un attacco di cuore, un ictus o un altro tipo di evento cardiovascolare. 

Bastano pochi minuti al giorno di attività vigorosa

Sempre l’Università di Sydney, tre anni fa, aveva pubblicato una ricerca con la quale si dimostrava che vigorosi atti di attività fisica della durata di uno o due minuti, che si svolgono nell’ambito della vita quotidiana sono associati ad una sostanziale riduzione del rischio di morte. Erano stati analizzati i dati degli accelerometri indossati da 25.241 partecipanti, che avevano dichiarato di non praticare attività fisica nel tempo libero. Per questo gruppo, con un’età media di 61,8 anni, erano disponibili dati sulla mortalità per un periodo medio di 6,9 anni, durante il quale si sono verificati 852 decessi.

Gli autori della ricerca hanno riscontrato che le persone che praticavano un’attività fisica intermittente vigorosa (VILPA), definita come un’attività della durata massima di uno o due minuti nel quotidiano, presentavano rischi sostanzialmente ridotti di mortalità per tutte le cause, per cancro e per cause cardiovascolari, rispetto alle persone che non praticavano la VILPA. I ricercatori avevano osservato che tre occasioni di VILPA al giorno, della durata di uno o due minuti ciascuna, sono associate a una riduzione del 38-40% del rischio di mortalità per tutte le cause e per cancro e a una riduzione del 48-49% del rischio di mortalità per malattie cardiovascolari.

Redazione