Home Costume e Società Vaticano, i lavoratori chiedono giustizia salariale: “Stipendi fermi al 2008”

Vaticano, i lavoratori chiedono giustizia salariale: “Stipendi fermi al 2008”

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In occasione del Primo Maggio, l’Associazione dei dipendenti laici del Vaticano accende i riflettori sulle condizioni salariali nella Santa Sede. A rischio la dignità dei lavoratori più vulnerabili

Alla vigilia della Festa dei Lavoratori e in un momento di transizione segnato dall’attesa dell’elezione del futuro Pontefice, l’Associazione dei dipendenti laici vaticani (Adlv) lancia un appello chiaro: è urgente affrontare la questione salari e tutelare in particolare i lavoratori più fragili della Santa Sede.

Un messaggio che risuona forte in un contesto istituzionale di grande delicatezza, ma che evidenzia l’urgenza di riportare al centro dell’attenzione la condizione dei dipendenti vaticani. “Come associazione di lavoratori vaticani, ufficialmente riconosciuta con rescritto papale, continuiamo a renderci disponibili a interfacciarci con l’Ulsa che, in spirito di piena e fattiva collaborazione, segnala alle varie amministrazioni problemi legati alle condizioni di lavoro, suggeriti anche dall’Adlv”, dichiara l’associazione.

Rafforzare la riconoscibilità di Adlv nelle sedi ufficiali

L’organizzazione ribadisce il proprio ruolo storico, riconosciuto fin dagli anni Ottanta, come interlocutore attivo nelle dinamiche occupazionali vaticane. E rilancia con forza la richiesta di ottenere uno status giuridico formale, che garantisca piena riconoscibilità dell’Adlv nei tavoli istituzionali. “Consapevoli della nostra importanza e del delicato compito assegnatoci, siamo disponibili a collaborare con tutti e a ottenere lo status giuridico che rafforzi la nostra piena riconoscibilità nelle sedi ufficiali. La nostra collaborazione è piena laddove l’interesse dei lavoratori vaticani, soprattutto dei più fragili, diventa obiettivo primario. La cooperazione non tradisce la nostra identità, ma la rafforza”.

Stipendi bloccati da oltre 15 anni: “Il potere d’acquisto si è eroso”

L’Adlv entra nel merito delle criticità economiche, sottolineando come il blocco dei livelli salariali e la stagnazione degli stipendi stiano minando il benessere dei lavoratori. “Abbiamo avuto un ruolo importante nel recente sblocco dei livelli – afferma l’Adlv –, sebbene tale operazione abbia interessato i dicasteri in modo disomogeneo: molto, dunque, resta ancora da fare. Non dimentichiamo che, con una base stipendiale ferma al 2008, il potere d’acquisto dei salari dei dipendenti vaticani si è ridotto, a fronte di accresciuti carichi di lavoro e di meccanismi che non appaiono sempre meritocratici nell’assegnare gratifiche e promozioni”.

Un’analisi lucida e preoccupata, che evidenzia anche un problema di equità interna e di riconoscimento del merito, in un sistema che sembra ancora ancorato a logiche datate.

Regolamenti obsoleti e mancanza di trasparenza

Non solo salari. L’Adlv denuncia anche l’assenza di aggiornamenti nei regolamenti interni, molti dei quali risultano sospesi o superati, non più rispondenti alle esigenze di un moderno mondo del lavoro.

Ad oggi sono troppi i regolamenti (quando presenti e non sospesi nel ‘limbo’) obsoleti, che mettono in luce una visione del mondo del lavoro ormai superata. È stata data prova di un’estrema flessibilità e pazienza, anche durante questo periodo di sede vacante”, ricorda l’associazione. Una pazienza che, secondo l’Adlv, nasce da un profondo senso di responsabilità e da un legame valoriale con il lavoro, come sottolinea la citazione del Santo Padre: “D’altronde Papa Francesco ci ha detto che il lavoro è la prima vocazione dell’uomo”.

Redazione