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La tecnologia al servizio del tatto

neurologia

I ricercatori dell’University di Pittsburgh, in collaborazione con l’Università di Chicago, hanno sviluppato un’interfaccia cervello-computer (BCI) in grado non solo di ripristinare la percezione tattile in persone con tetraplegia, ma anche di renderla personalizzabile

Nello studio, pubblicato sulla rivista “Nature Communications”, i partecipanti – persone con lesioni spinali gravi – hanno imparato a costruire su misura le proprie sensazioni tattili, regolando direttamente i parametri della stimolazione elettrica cerebrale. A differenza degli esperimenti precedenti, in cui il tatto artificiale si traduceva spesso in sensazioni vaghe di formicolio uguali per ogni oggetto, i ricercatori hanno permesso agli utenti della BCI di controllare direttamente i parametri della stimolazione elettrica responsabile della percezione tattile, invece di impostarli in modo predefinito. Questa innovazione fondamentale ha consentito ai partecipanti di ricreare un senso del tatto più intuitivo e personalizzato.

Un uomo paralizzato ha percepito il tatto grazie ad un braccio robotico

Negli ultimi dieci anni, i ricercatori di Pittsburgh sono riusciti a far percepire il tatto a un uomo paralizzato attraverso un braccio robotico controllato dalla mente, dimostrando che questa percezione migliorava anche l’efficienza dei movimenti. Tuttavia, quelle sensazioni tattili erano ancora poco differenziate: stringere la mano a qualcuno produceva la stessa sensazione di sollevare una roccia dura e compatta. Oggi, i ricercatori si avvicinano ad un obiettivo più ambizioso: creare una percezione del tatto realmente intuitiva. 

Il campo delle neuroprotesi in Svizzera e Italia

Anche a Zurigo, i ricercatori dell’ETH stanno facendo progressi nel campo delle neuroprotesi. Hanno sviluppato protesi di gamba che restituiscono sensazioni tattili realistiche agli amputati, utilizzando segnali biomimetici che imitano quelli naturali del sistema nervoso. Questa strategia ha migliorato l’integrazione delle protesi nel corpo degli utenti, rendendo le sensazioni più naturali e riducendo le percezioni spiacevoli spesso associate alle stimolazioni artificiali .

Infine, l’Italia. La ricerca sul tatto artificiale sta facendo passi da gigante. L’Istituto Italiano di Tecnologia (IIIT) ha sviluppato un tatuaggio elettronico ultrasottile in grado di riprodurre la sensazione del tocco in modo localizzato, offrendo nuove prospettive per le protesi sensoriali e la realtà virtuale . Parallelamente, l’Università di Pisa, attraverso il progetto Perceiving, sta lavorando alla modellazione del tatto umano per migliorare le interfacce aptiche e l’interazione uomo-macchina.

Redazione