
La terza edizione della Meet Immune Conference, che si è svolta il 5 e 6 maggio presso l’Istituto nazionale dei tumori di Milano, ha messo in rilievo l’importanza dell’interazione tra metabolismo e sistema immunitario nella lotta contro il cancro
Sono stati confermati i dati sull’efficacia della restrizione calorica e della dieta mima-digiuno nel potenziare le terapie antitumorali e si sono poste le basi per una reale integrazione della nutrizione nella pratica clinica. Tumori complessi e aggressivi, come il carcinoma mammario triplo negativo e il tumore polmonare a piccole cellule, richiedono una strategia terapeutica integrata. L’approccio non si limita a colpire le cellule tumorali, ma si concentra sul miglioramento della capacità dell’organismo di reagire, modulando le risposte metaboliche e immunitarie in modo mirato.
Il digiuno attiverebbe una risposta immunitaria
Studi recenti mostrano che una temporanea deprivazione calorica, di circa 4-5 giorni, può attivare una risposta immunitaria più efficace. In particolare, questo stimola l’attivazione delle cellule T effettrici, fondamentali nell’attacco contro il tumore e riduce l’azione delle cellule che inibiscono la risposta immunitaria.
Creare un ambiente biologico sfavorevole alla proliferazione tumorale
Nel panorama dell’innovazione oncologica, i trattamenti stanno diventando sempre più mirati, come nel caso degli anticorpi monoclonali coniugati a farmaci o isotopi radioattivi, anticorpi bispecifici che attivano i linfociti T e terapie target che colpiscono recettori specifici delle cellule tumorali. Tuttavia, i tumori si adattano rapidamente, sfruttando i meccanismi di evasione immunitaria. Qui entra in gioco la modulazione metabolica: creando un ambiente biologico sfavorevole alla proliferazione tumorale e più favorevole alle terapie, si può migliorare l’efficacia complessiva del trattamento.
L’esempio dello studio Breakfast2
Un esempio dell’integrazione tra nutrizione e trattamento oncologico è lo studio clinico Breakfast2, in corso su pazienti con carcinoma mammario triplo negativo in fase preoperatoria. Lo studio esplora un modello nutrizionale personalizzato che combina restrizione calorica e selezione mirata dei nutrienti, con l’obiettivo di migliorare la risposta alle terapie neoadiuvanti e stimolare l’attivazione del sistema immunitario. In questo contesto, gli approcci nutrizionali non sono solo un supporto, ma una componente terapeutica attiva, che si inserisce nella strategia globale di trattamento.
Un aspetto fondamentale di questa strategia è che la modulazione metabolica coinvolge direttamente il paziente. La nutrizione diventa un atto terapeutico consapevole, che cambia la relazione tra medico e paziente.
Redazione