
L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) lancia un forte appello: la prevenzione oncologica non deve avere età
I dati sono preoccupanti: ogni anno in Italia si registrano oltre 15.000 nuovi casi di tumori tra gli under 40, un numero in costante aumento. A questi si aggiungono i tumori ereditari, stimati tra i 50.000 e i 70.000 nuovi casi annuali a prescindere dall’età. Tuttavia, secondo l’IEO, attraverso corretti stili di vita, vaccinazioni adeguate e l’accesso ai test genetici per le famiglie a rischio, inclusi i giovani, questi numeri potrebbero ridursi del 40%.
Serve un cambio di rotta culturale
Secondo il Prof. Roberto Orecchia, Direttore Scientifico IEO: “Siamo abituati a pensare alla prevenzione a partire dai 40 o addirittura 50 anni, perché il cancro è in effetti una malattia degenerativa, che ha il suo picco intorno ai 65-70 anni. Tuttavia l’aumento dei casi negli under 50 e le conoscenze più recenti sui meccanismi di formazione dei tumori ci obbligano a cambiare rotta.
La buona notizia è che la maggior parte dei tumori nei più giovani è correlata a fattori di rischio derivanti da stili di vita che si possono modificare: fumo, alcol, sovralimentazione e sedentarietà. È dimostrato che se sin da bambini queste abitudini fossero evitate, i tumori nei giovani sarebbero malattie rare. Se poi ai comportamenti salutari si affiancassero gli esami di diagnosi precoce, la vaccinazione anti HPV e il counselling genetico, potremmo dire di avere il cancro giovanile sotto controllo“.
L’efficacia della prevenzione è dimostrata dai dati: tra il 2017 e il 2021, grazie alle campagne di sensibilizzazione, il tasso di mortalità per tumori tra i 20 e i 49 anni è diminuito del 21% nelle donne e del 28% negli uomini. Tuttavia, l’incremento di alcune neoplasie resta preoccupante.
Tumore al seno: il record negativo
Tra i tumori giovanili, quello al seno registra l’aumento più significativo. Negli ultimi 30 anni i casi sono quasi raddoppiati, e in Italia il 20% delle donne colpite ha meno di 40 anni, corrispondenti a 11.140 nuovi casi annuali. Gli esperti attribuiscono questa crescita a fattori di rischio come obesità, alcol, fumo e cambiamenti negli stili di vita femminili, tra cui gravidanze tardive e assenza di allattamento.
Il rischio genetico riguarda tutti i tumori
Il rischio genetico non riguarda solo il tumore al seno, ma rappresenta il 15-17% di tutti i nuovi casi oncologici in Italia. “Il rischio genetico non riguarda solo i tumori della mammella o dell’ovaio. Studi recenti indicano una percentuale del 15-17% di tumori ereditari sul totale dei 400.000 nuovi casi di tumore annuali in Italia. Secondo le stime più attendibili i portatori di sindromi ereditarie che predispongono ai tumori sono circa 1.250.000, ma fino all’85% di queste persone non ne è consapevole perché non ha mai avuto accesso a un counselling genetico, che permetterebbe un percorso preventivo mirato. Anche in questo caso, la sfida per l’oncologia è prima di tutto culturale” prosegue il Prof. Orecchia.
L’attività di IEO
L’IEO è il primo ospedale in Italia ad aver creato un “High Risk Center”, un punto di riferimento per chi è a elevato rischio oncologico per fattori genetici o familiari. Ogni anno sono oltre 2.000 le persone che si rivolgono al centro, con 600 famiglie seguite in sorveglianza intensiva.
In occasione dell’Open Day, l’IEO ha organizzato oltre 200 visite gratuite per i familiari dei pazienti e ha allestito un villaggio della salute con attività interattive legate al benessere: dietetica, nutrizione, dermocosmesi, attività fisica e prevenzione delle dipendenze. Un’occasione per sensibilizzare e informare sul ruolo fondamentale della prevenzione, anche in età giovane.
Redazione