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La corretta alimentazione in oncologia

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Con il sondaggio “Percorsi di screening nutrizionali in oncologia”, promossa dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO) , presentata al XXIX congresso nazionale di Firenze, si è stabilito che nel 49% dei centri oncologici non è previsto un percorso nutrizionale strutturato per tutti i pazienti

Secondo l’indagine, lo screening nutrizionale, dove presente, è registrato nella cartella clinica informatizzata nel 65% dei centri, ma il restante 35% non lo documenta in modo sistematico. Non stupisce quindi che nel 33% dei centri oncologici la valutazione nutrizionale non viene effettuata di routine alla diagnosi, in contemporanea o subito dopo la prima visita. Inoltre, il 30% dei centri non impiega strumenti validati di screening nutrizionale, come raccomandato dalle linee guida ESPEN e AIOM.

Garantire un percorso nutrizionale adeguato fin dalla diagnosi

Luisa Fioretto, presidente CIPOMO e direttore Dipartimento Oncologico AUSL Toscana Centro, ha affermato: “Il nostro obiettivo è quello di garantire un percorso nutrizionale adeguato fin dalla diagnosi, sensibilizzando tutti gli attori coinvolti sull’importanza della nutrizione. Ambulatori e percorsi dedicati sono tra gli aspetti chiave affrontati in questi anni dal CIPOMO, che ha avviato un processo di riorganizzazione dei reparti di oncologia ospedaliera in Italia. Dobbiamo considerare che oggi, in ambito oncologico, oltre il 50% dei pazienti presenta alterazioni dello stato nutrizionale, con il 9% chiaramente malnutrito e il 42% a rischio di malnutrizione al momento della prima visita”. 

I segnali positivi: valutazioni e nutrizionisti presenti nei centri

Nel 41% delle strutture ai pazienti non vengono richieste neanche le proprie abitudini alimentari. Un segnale positivo arriva invece dall’88% dei centri coinvolti, che effettua valutazioni nutrizionali anche in momenti successivi del percorso terapeutico, come durante i trattamenti attivi, alla fine delle cure o nel follow-up. Positivi anche i dati sulle figure dedicate al supporto nutrizionale, quando previsto: l’86% dei centri ne dispone, con la presenza di nutrizionisti e dietisti nel 51% dei casi, seguiti da medici dietologi (27%), oncologi e infermieri dedicati (11% ciascuno).

Per la maggior parte degli oncologi la presa in carico dietologica è fondamentale

Inoltre, il 97% degli oncologi ritiene fondamentale la presa in carico dietologica e il 98% è d’accordo sulla necessità di fornire ai pazienti informazioni nutrizionali, a testimonianza della crescente consapevolezza su questo tema. 

A parere del CIPOMO, la gestione nutrizionale precoce e continuativa deve diventare una parte integrante e sistematica del percorso oncologico, in linea con la Carta dei diritti del paziente oncologico, le Linee Guida AIOM e le Linee di indirizzo del Ministero della Salute. 

Redazione