
Positivo il primo bilancio del progetto regionale “La Liguria ti prende a cuore”, dedicato alla presa in carico dei pazienti affetti da scompenso cardiaco: 400 visite al mese effettuate in tutta la Liguria, 756 posti disponibili, 163 appuntamenti dedicati alle prime visite e prenotabili dai medici di medicina generale per un totale di circa 9.000 visite all’anno con ecocardio
Il progetto si articola in ambulatori pubblici, digitalmente interconnessi, distribuiti in modo capillare su tutto il territorio ligure. Un’infrastruttura moderna che permette di garantire cure tempestive, coordinate e vicine ai cittadini, anche nelle aree più periferiche. “Il paziente con scompenso cardiaco spesso esce dall’ospedale in condizioni cliniche stabili ma fragili”, ha spiegato il professor Domenico Palombo, coordinatore del progetto. “È proprio in questa fase che il rischio di ricadute e di nuovi ricoveri è più alto“.
Una rete per la continuità assistenziale
“Con questa rete puntiamo a colmare un vuoto, offrendo continuità assistenziale e supporto concreto, senza la necessità di rientrare in ospedale per ogni problema. Ogni distretto ha almeno un ambulatorio di primo livello ogni 100mila abitanti, così da garantire equità di accesso e capillarità sul territorio”. Il sistema si sviluppa su tre livelli assistenziali: ambulatori di primo livello, situati all’interno dei Distretti Socio-Sanitari, con funzione di monitoraggio clinico e supporto alle cure domiciliari. Ambulatori di secondo livello, attivi nei presidi ospedalieri in regime di Day Hospital, dedicati ai pazienti con condizioni cliniche più complesse. Ambulatori di terzo livello, ospitati presso i centri di eccellenza della Liguria, come l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e l’Istituto Gaslini, dove vengono gestiti i casi più gravi, inclusi quelli pediatrici.
Il prossimo passo è integrare l’assistenza domiciliare e personalizzare i percorsi
Tutti gli ambulatori sono connessi digitalmente attraverso una piattaforma condivisa, che consente la trasmissione e la consultazione in tempo reale di referti, tracciati e dati clinici. Questo consente di ridurre i tempi di attesa e di evitare duplicazioni, garantendo una presa in carico efficiente e continua. A supervisionare il coordinamento operativo dell’intera rete è la Centrale Operativa Territoriale (COT), che si occupa di smistare le richieste, programmare le visite, monitorare le segnalazioni e attivare, quando necessario, i servizi di emergenza o di supporto domiciliare.
L’obiettivo, ora, è consolidare e potenziare ulteriormente la rete, integrandola sempre più con i servizi di medicina generale, l’assistenza domiciliare e i percorsi personalizzati per i pazienti cronici.
Redazione