
La Sanità è politica, a tutte le latitudini, perché le decisioni prese da chi guida il settore hanno ricadute, oltre che per la salute della gente, anche in altri ambiti, compreso quello economico
di Diego Minuti
Una considerazione abbastanza scontata, ma che in queste ore sta occupando le cronache politiche americane, dove le iniziative di chi Donald Trump ha messo al timone delle strategie federali in materia – parliamo di Robert F. Kennedy jr – non solo stanno facendo storcere il naso a medici, scienziati e ricercatori (per gli annunciati tagli e per alcune spericolate asserzioni in campo clinico), ma anche i politici, segnatamente quelli repubblicani, che ora temono fortemente di pagarne le conseguenze nelle elezioni di medio termine, in programma nel 2026.
Robert F. Kennedy jr potrebbe avere un costo per i repubblicani
Perché il programma di Kennedy jr, ”Make America Healthy Again” (un motto che scimmiotta quello trumpiano) potrebbe avere per i repubblicani un costo politico rilevante. Anche perché le recenti sortite del segretario alla Sanità destano sconcerto, quando non rabbia perché proprio non gli si può sentir dire ”le mie opinioni sui vaccini sono irrilevanti’‘, dopo essersi messo, ai tempi della pandemia, alla testa della crociata No Vax, e avere messo in relazioni i vaccini con l’autismo (tesi smentita dagli scienziati). Eppure è lui a guidare la Sanità americana. Lui che, dopo essersi candidato alla presidenza e, ritiratosi, è stato arruolato nell’Amministrazione, fu presentato da Trump ai repubblicani con frasi entrate, loro malgrado, nella Storia: “Lo lascerò sbizzarrirsi con la salute. Lo lascerò sbizzarrirsi con il cibo. Lo lascerò sbizzarrirsi con le medicine“. Frasi che allora come oggi non sono certo tranquillizzanti.
Trump ha mantenuto la parola data, nominando Kennedy segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani e lasciandogli carta bianca per perseguire il suo programma “Make America Healthy Again”. Ma l’estemporaneità delle linee seguite da Kennedy stanno creando timori nelle file repubblicane, con alcuni esponenti del Gop che vorrebbero che Trump lo frenasse. La paura è che siano loro a pagare un prezzo alto in occasione delle elezioni di mid-term, quando si troveranno davanti, ad esempio, agricoltori e consumatori che chiederanno conto a loro, e non a Kennedy, di quanto sta accadendo nel settore della sanità pubblica.
Le paure dei repubblicani
Le paure dei repubblicani possono essere riassunte nel pensiero di un loro esponente secondo il quale Trump ”sta lavorando per adempiere al mandato che gli è stato affidato dal popolo americano di ridurre i costi e alleggerire il carico sulle famiglie lavoratrici, ma i membri del suo stesso Gabinetto stanno minando questa missione”.
Il dito è quindi puntato su Kennedy perché, continua, a lui ”non importa che Trump stia già bruciando molti capitali per la sua agenda commerciale, e se continua a perseguire il ‘Make America Healthy Again’ in modo così ideologico, i costi saliranno alle stelle e le nostre possibilità di successo alle elezioni di medio termine saranno compromesse“.
La guerra contro l’industria alimentare
Ma niente e nessuno (sino a quando Trump lo ”sopporterà”) ferma Kennedy – che ha dichiarato che “lo zucchero è veleno” – che ha lanciato una guerra contro l’industria alimentare, muovendosi per eliminare gradualmente i coloranti sintetici e gli additivi alimentari artificiali e impedire l’uso dei buoni pasto su bibite e caramelle. Si è anche impegnato, nel campo delle malattie croniche, a indagare su qualsiasi collegamento con alimenti trasformati o pesticidi.
E Kennedy ha intrapreso un tour nazionale per promuovere la legislazione statale che considera fondamentale per convincere le aziende alimentari a negoziare con lui, attribuendosi ruolo e prerogative che nessuno, al momento, sembra volergli riconoscere. Forse, nella sua crociata, Kennedy jr potrebbe avere sottovalutato come le sue scelte impatteranno con la base elettorale repubblicana, forte soprattutto nelle zone rurali, quindi quelle ad alta concentrazione di aziende agricole.
Un repubblicano impegnato, come uscente, nelle elezioni di medio termine del prossimo anno, ha messo il dito nella piaga dicendo che gli agricoltori sarebbero stati duramente colpiti dall’iniziativa di Kennedy contro pesticidi come il glifosato, un erbicida comunemente utilizzato, la cui esposizione è al centro di pareri discordanti sulla possibilità che abbia effetti negativi sulla salute a lungo termine . E il fatto che coloro che tra i repubblica dissentono dalle politiche di Kennedy jr siano usciti allo scoperto, mostra quanto delicato sia il momento.
Il deputato Chuck Fleischmann, repubblicano del Tennessee, si è opposto al divieto dei coloranti sintetici, affermando che sono “considerati sicuri da molti anni“, al che Kennedy ha risposto che la ” buona scienza” li ha collegati a lesioni neurologiche e cancro. Alla stessa audizione, il deputato Mike Simpson, repubblicano dell’Idaho, ex dentista, ha messo in discussione la spinta anti-fluoro di Kennedy.
I sondaggi sull’impatto di Kennedy sulle elezioni di medio termine
La preoccupazione è tale che i repubblicani stanno già conducendo sondaggi sull’eventuale impatto di Kennedy sulle elezioni di medio termine. Un sondaggio interno condotto il mese scorso dal Tyson Group, un’azienda di dati allineata al partito repubblicano, e dalla Plymouth Union Public Research, su 813 probabili elettori delle primarie repubblicane ha rilevato che quasi il 60% sarebbe meno propenso a sostenere un candidato a governatore o legislatore statale se “si schierasse con RFK Jr. sulla regolamentazione alimentare, sapendo che potrebbe indebolire” Trump “e rendere il cibo più costoso…” . Che poi la Casa Bianca si sia schierata dalla parte di Robert F.Kennedy jr non è che attenui la fronda in casa repubblicana.
Anche perché non tutti condividono le parole della portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly, secondo cui “dare alle famiglie gli strumenti per essere sane va di pari passo con il sostegno ai nostri agricoltori, mentre l’amministrazione si impegna a portare prodotti americani sulle tavole di tutto il Paese”.