
A Piacenza l’evento che unisce tecnologia, sostenibilità e governance territoriale. Il CNPI rilancia: “L’idrogeno è l’ultimo mattone della transizione energetica”
Comunità energetiche e idrogeno: un’alleanza strategica per il futuro
Grande partecipazione al convegno promosso dal CNPI – Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e dalla Fondazione Opificium, svoltosi il 21 maggio all’interno dell’Hydrogen Expo 2025 di Piacenza. Al centro del dibattito, l’integrazione tra Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e produzione di idrogeno verde, come leva cruciale per la decarbonizzazione e la mobilità sostenibile.
In apertura, un videomessaggio del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha ribadito che “le comunità energetiche rappresentano l’espressione più concreta di equità energetica” e che “l’idrogeno è decisivo nei settori hard-to-abate come la siderurgia e i trasporti pesanti”.
Cos’è l’idrogeno verde e perché è cruciale nella transizione ecologica
L’idrogeno verde è prodotto mediante elettrolisi dell’acqua alimentata da fonti rinnovabili (eolico, solare, idroelettrico), senza emissioni di CO₂. A differenza dell’idrogeno grigio o blu, non comporta combustione di combustibili fossili, risultando carbon-free e altamente sostenibile. Le sue applicazioni sono molteplici:
- decarbonizzazione dell’industria pesante;
- accumulo di energia;
- alimentazione di veicoli a celle a combustibile;
- stabilizzazione della rete elettrica.
Secondo l’IPCC, per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, sarà indispensabile affiancare all’elettrificazione diretta una produzione diffusa di idrogeno verde, integrato nei territori.
La visione del CNPI: PERCERTO e le CER del futuro
Giovanni Esposito, Presidente del CNPI, ha rilanciato il progetto PERCERTO, la prima CER nazionale creata dai periti industriali: “Con cittadini, professionisti e aziende abbiamo costruito un modello cooperativo per l’energia. Ora vogliamo integrarvi l’idrogeno”.
Tecnologia, innovazione e competenze sono state al centro anche degli interventi di Amos Giardino (Vicepresidente CNPI), che ha sottolineato l’uso dell’intelligenza artificiale nella gestione dell’energia condivisa, e di Sergio Olivero del Politecnico di Torino – Energy Center, che ha definito le CER come “catalizzatori imprenditoriali e strumenti di governance territoriale”.
Dalla visione alla pratica: servono investimenti, regole e impianti
“L’idrogeno è l’ultimo mattone del grande edificio della transizione”, ha dichiarato Giulio Raimondi (Innoind). Perché il modello funzioni su scala nazionale, ha aggiunto, occorre creare territori ad alta energia, con business plan solidi e impianti localizzati in modo intelligente.
Matteo Riva (Maximator Italy) ha confermato che le tecnologie esistono già: compressori, sistemi di accumulo, stazioni di rifornimento. La sfida è ora quella di collegare efficacemente produzione e consumo.
Il ruolo dell’Italia: tra sostenibilità e competitività
L’idrogeno verde è un asset strategico per la sicurezza energetica nazionale e un’opportunità per generare occupazione qualificata. In un contesto in cui l’Italia dipende ancora per oltre il 70% da fonti fossili, le CER con idrogeno possono:
- ridurre le emissioni;
- abbassare la bolletta energetica;
- favorire lo sviluppo industriale locale.
Il CNPI, anche grazie alla sua presenza nello stand di H2IT – Associazione Italiana Idrogeno, ha dimostrato come i professionisti italiani siano pronti a guidare questo cambiamento.
Un progetto che guarda al futuro
A chiudere i lavori, il Presidente Esposito ha sottolineato che “PERCERTO non è più solo una comunità energetica, ma un progetto nazionale per la transizione”.
Il messaggio è chiaro: l’energia pulita non è solo un obiettivo ambientale, ma un nuovo modo di costruire comunità, territori e futuro.