
di Caterina del Principe
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro lancia l’allarme: il calo della popolazione attiva rischia di compromettere la competitività del Paese. Il Sud sarà il più colpito. Soluzioni? Investire su giovani, donne e politiche di attivazione.
L’inverno demografico è già iniziato
Nel 2024 l’Italia ha registrato un record occupazionale con +823 mila occupati rispetto al 2019. Ma entro il 2040, oltre 3 milioni di lavoratori tra i 15 e i 64 anni usciranno dal mercato, secondo il rapporto “Rendere la sfida demografica sostenibile” della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, presentato in occasione del Festival del Lavoro 2025, in programma dal 29 al 31 maggio ai Magazzini del Cotone di Genova.
Il Mezzogiorno al collasso demografico
Secondo i dati Istat rielaborati dalla Fondazione, le regioni più colpite saranno Sardegna (-24,8%), Basilicata (-23,2%), Puglia (-20,6%), Calabria (-19,5%), Campania e Sicilia (-19,1%). Alcune province come Nuoro, Potenza, Enna e Oristano potrebbero perdere oltre il 9% della popolazione attiva già entro il 2030.
Occupazione: una crescita fragile
I dati positivi degli ultimi anni – occupazione femminile in crescita, riduzione dei NEET, dinamismo dei giovani – rischiano di essere travolti dalla crisi dell’offerta di lavoro. 12,4 milioni di inattivi, di cui quasi 6 milioni under 35 e 7,9 milioni donne, rappresentano un bacino enorme ancora da attivare.
Il tasso di partecipazione resta tra i più bassi in Europa, specialmente nella fascia 15-24 anni: solo il 24,7% contro il 41,1% della media UE.
Le proposte: come evitare il declino
Il rapporto individua una serie di azioni necessarie:
- Transizione scuola-lavoro: tirocini, apprendistati e stage per facilitare l’ingresso nel mercato.
- Supporto alle donne lavoratrici: più welfare, servizi di cura e incentivi.
- Formazione tecnica e professionale: per affrontare il mismatch competenze–domanda.
- Gestione dell’invecchiamento attivo: valorizzare la seniority senza escludere i più giovani.
Tutte le analisi e i dati sono disponibili sul sito del Festival del Lavoro.
Conclusione: un’occasione da non perdere
Come ha dichiarato Rosario De Luca, Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, “la competitività del Paese si gioca sulla capacità di attivare il capitale umano che oggi resta ai margini del mercato”.
L’Italia può ancora invertire la rotta. Ma servono scelte coraggiose, coordinate e inclusive.