
Flessione delle vendite elettriche, aumento dei SUV e stallo dell’elettrificazione: Europa a rischio sui nuovi traguardi ambientali
Di Sofia Diletta Rodinò
Dopo tre anni consecutivi di calo, nel 2024 le emissioni medie di CO₂ delle nuove auto e dei nuovi veicoli commerciali leggeri in Europa sono tornate a crescere. A lanciare l’allarme è il rapporto provvisorio dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), che evidenzia un’inversione di tendenza preoccupante proprio alla vigilia dell’entrata in vigore dei nuovi target ambientali 2025.
Emissioni in crescita: i numeri del 2024
Secondo i dati preliminari, le immatricolazioni di auto nuove nei paesi UE, Norvegia e Islanda si sono attestate a 10,7 milioni di unità, in linea con il 2023. Tuttavia, le emissioni medie sono salite a 106,8 g/km di CO₂, in lieve aumento rispetto ai 106,4 g/km dell’anno precedente.
Peggiore la situazione per i veicoli commerciali leggeri: con 1,3 milioni di nuovi van (+9%), le emissioni medie sono balzate da 180,8 a 185,4 g/km. Un segnale netto: il settore del trasporto su strada non sta tenendo il passo della transizione ecologica.
Elettrico in frenata: meno BEV e PHEV
l rallentamento è legato in gran parte alla flessione del mercato elettrico. Nel 2024, le auto elettriche a batteria (BEV) hanno rappresentato solo il 14,5% delle nuove immatricolazioni, in calo rispetto al 15,5% del 2023. Anche le ibride plug-in (PHEV) hanno perso terreno, scendendo dall’8,1% al 7,2%. Risultato: la quota complessiva di auto elettrificate si ferma al 21,7%.
Il segnale più allarmante arriva dai furgoni elettrici, passati dall’8,3% al 6,4% sul totale delle immatricolazioni. I plug-in hybrid restano marginali, allo 0,1%. Questo arretramento pesa in particolare nei paesi dell’UE meno avanzati nella transizione.
Europa a due velocità: i nordici corrono
La Norvegia si conferma leader dell’elettrificazione con il 92% delle nuove auto a zero emissioni, seguita da Svezia (62%) e Danimarca (56%). Anche sul fronte dei van elettrici, i paesi nordici dominano: Norvegia (30%), Svezia (21%) e Danimarca (18%).
Negli altri Stati membri, invece, la diffusione è più lenta. Oltre la metà dei van elettrici venduti in Europa si concentra in Francia, Germania e Paesi Bassi, segno di un mercato fortemente disomogeneo.
Più SUV, più peso, più emissioni
Altro fattore critico è l’aumento del peso medio delle nuove vetture, passato da 1.543 a 1.559 kg. Un dato che riflette la crescita della domanda di SUV e crossover, notoriamente meno efficienti. La tendenza mette ulteriormente sotto pressione gli
Obiettivi UE 2025 a rischio
L’EEA avverte: anche se i valori medi del 2024 sono ancora sotto i limiti fleet-wide vigenti, sono già superiori agli obiettivi 2025, che entreranno in vigore tra pochi mesi. Uno scenario che ricorda il 2019, quando un’impennata simile anticipò le difficoltà del passaggio agli standard 2020.
“Senza una chiara ripresa della mobilità elettrica e politiche di supporto incisive, l’Europa rischia di mancare i traguardi climatici”, avverte l’Agenzia.
Verso una mobilità sostenibile o frenata?
Il messaggio è chiaro: la decarbonizzazione del trasporto su strada sta rallentando. E, senza una spinta forte su incentivi, infrastrutture di ricarica e produzione sostenibile, i prossimi anni potrebbero segnare un passo falso per l’intero progetto europeo di mobilità sostenibile.