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Classifica protetta WTA per le tenniste che si sottopongono a trattamenti per la fertilità

tennis femminile

La WTA (Women’s Tennis Association) ha annunciato una nuova misura a sostegno della salute riproduttiva delle tenniste professioniste: sarà ora possibile ottenere una classifica protetta per chi decide di prendersi una pausa dal tour per sottoporsi a procedure di fertilità come il congelamento degli ovuli o degli embrioni.

Una decisione storica che punta a tutelare la carriera sportiva di molte atlete, offrendo maggiore flessibilità nella pianificazione familiare e riconoscendo l’impatto concreto che trattamenti come questi possono avere sul calendario sportivo.

Secondo il nuovo regolamento, le giocatrici classificate tra le prime 750 della classifica WTA che si sottopongono a procedure mediche per la fertilità potranno beneficiare di uno Special Entry Ranking (SER). Questo ranking speciale permetterà loro di iscriversi fino a tre tornei, e sarà calcolato sulla base della media del ranking nelle 12 settimane precedenti e durante l’assenza.

Il SER potrà essere utilizzato in un massimo di 500 eventi WTA, offrendo così un margine significativo per rientrare in modo competitivo, senza penalizzazioni ingiuste.

Fertilità e sport: una questione sempre più centrale

Negli ultimi anni, un numero crescente di tenniste ha deciso di fermarsi per partorire o pianificare una gravidanza, affrontando la complessa conciliazione tra vita privata e carriera. La WTA ha già introdotto importanti novità, come il congedo di maternità retribuito, e la possibilità per le neo-mamme di usare il proprio ranking per accedere a 12 tornei nell’arco di tre anni dalla nascita del figlio.

Tra le sostenitrici di queste politiche c’è Sloane Stephens, campionessa degli US Open 2017, che ha condiviso pubblicamente la sua esperienza con la crioconservazione degli ovuli. «Durante il mio primo ciclo di prelievo ho preso circa 9 kg a causa degli ormoni e ho dovuto interrompere gli allenamenti. Ma alla successiva offseason ho pianificato tutto in modo più consapevole», ha dichiarato.

Stephens ha sottolineato anche i rischi fisici legati a queste procedure, come la torsione ovarica, che impongono una programmazione accurata dei cicli di allenamento. «Per questo motivo, considero fondamentale l’introduzione di una classifica protetta per la fertilità. È un sostegno concreto che aiuta le atlete a prendersi cura del proprio corpo senza la paura di perdere posizioni in classifica», ha affermato.

Una rivoluzione silenziosa nel tennis femminile

In una dichiarazione rilasciata mercoledì, la stessa Stephens ha elogiato la decisione della WTA:

«Sono incredibilmente orgogliosa del nostro sport per aver riconosciuto l’importanza dei trattamenti per la fertilità per le atlete. Ogni donna vive in modo diverso il bilanciamento tra carriera e vita privata. Questa novità crea uno spazio sicuro dove poter prendere decisioni consapevoli, senza dover scendere a compromessi».

La WTA, con questa mossa, si conferma all’avanguardia nella tutela dei diritti delle atlete, permettendo alle donne nel tennis professionistico di non dover più scegliere tra salute riproduttiva e carriera sportiva.

Redazione