
Oltre 62.000 detenuti, ma crescono i percorsi di studio, lavoro e inclusione. Dal CNEL anche un DDL per il reinserimento lavorativo
Di Katrin Bove
Formazione, lavoro e inclusione sono le parole chiave del nuovo Report 2025 del CNEL, presentato nell’ambito della seconda edizione di “Recidiva Zero. Studio, formazione e lavoro in carcere e fuori dal carcere”, che fotografa la situazione attuale delle carceri italiane e rilancia una strategia nazionale per abbattere il rischio di recidiva.
Redatto dal Censis e basato su dati ufficiali del Ministero della Giustizia, DAP e Cassa delle Ammende, il report evidenzia che al 2024 il numero di detenuti in Italia è pari a 62.476, distribuiti in 189 istituti penitenziari, con un tasso di affollamento del 122,1%, ben oltre la soglia di capienza regolamentare.
Cambia la composizione della popolazione detenuta
La popolazione carceraria è aumentata del 2,8% tra il 2023 e il 2024. Cresce la quota di condannati definitivi, mentre si riduce quella degli imputati: 15.337 nel 2024 contro oltre 20.000 nel 2004. Preoccupa la percentuale di detenuti in attesa di primo giudizio, salita al 61,8%.
Lavoro e formazione come leva contro la recidiva
Il CNEL sottolinea l’importanza del lavoro in carcere come strumento rieducativo: il 34,3% dei detenuti lavora, con un incremento del 44,6% rispetto al 2004. Tuttavia, l’85,1% è impiegato in servizi d’istituto alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, mentre solo il 5,4% lavora con cooperative o aziende esterne.
Nel 2024, 4.459 detenuti (7,2%) hanno frequentato corsi di formazione professionale, soprattutto nel settore della ristorazione, con un tasso di successo dell’87,5%. Aumentano anche i percorsi universitari: 1.707 iscritti e 39 laureati nell’anno accademico 2023-2024.
Per quanto riguarda l’istruzione di base, oltre 19.000 detenuti (31,3%) partecipano ai corsi di primo e secondo livello, seppur con tassi di promozione in calo (34,6%). Tra i detenuti stranieri (31,8% del totale), risultano attivi 4.580 corsi di alfabetizzazione.
Risorse per il cambiamento: fondi nazionali ed europei
La Cassa delle Ammende finanzia 42 progetti attivi, con un impatto su oltre 23.000 beneficiari, per un valore di circa 70 milioni di euro. A questi si affianca il programma del Ministero della Giustizia “Una giustizia più inclusiva”, da 280,3 milioni, che include anche il progetto Second Horizon per il reinserimento lavorativo, con un budget di 5 milioni di euro.
Il CNEL propone un DDL per il lavoro penitenziario
Nel nuovo disegno di legge (DDL) presentato, il CNEL propone una profonda riforma dell’ordinamento penitenziario per garantire inclusione socio-lavorativa dei detenuti. Tra le misure: equiparazione ai lavoratori liberi, contratti collettivi, retribuzioni dignitose, protezione economica e una rete interistituzionale per il monitoraggio delle politiche di lavoro in carcere.
Segretariato Permanente: governance condivisa e digitale
Il Segretariato Permanente per l’inclusione economica, sociale e lavorativa, istituito dal CNEL nel 2024, ha partecipato a 55 incontri istituzionali e 19 eventi pubblici. È attivo anche il bando Fuoriclasse da 10 milioni di euro, insieme al Fondo per la Repubblica Digitale, per finanziare progetti di formazione digitale nei penitenziari.