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Dipendenza da smartphone nei minori: il nuovo allarme OCSE

Bambini dipendenza digitale secondo l’OCSE

Il nuovo rapporto OCSE lancia l’allarme: sempre più minori trascorrono ore online e sugli smartphone, con effetti su salute mentale, sonno e relazioni sociali, creando una vera e propria dipendenza

Il rapporto OCSECome va la vita ai bambini nell’era digitale?” offre una panoramica dello stato attuale della vita dei bambini nell’ambiente digitale nei paesi OCSE, sulla base dei più recenti dati transnazionali. Sottolineando la necessità di un approccio multisettoriale, che coinvolga l’intera società. Compresi i fornitori di servizi digitali, gli operatori sanitari, gli educatori e i genitori. Per proteggere non solo i bambini dalle insidie della rete, ma anche per dargli gli strumenti per superare le vulnerabilità offline, con l’obiettivo finale di migliorare il loro benessere. 

L’accesso precoce a Internet e smartphone

I bambini vengono introdotti ai media digitali intorno ai 10 anni. Il 93% aveva una connessione Internet nel 2021 e in media circa il 70% dei bambini di 10 anni possiede già uno smartphone. In quasi tutti i paesi, almeno il 50% dei 15enni trascorre 30 o più ore a settimana sui dispositivi digitali, con una minoranza significativa che ha dichiarato di trascorrere 60 o più ore online. Circa il 27% dei quindicenni dichiara di giocare ai videogiochi per almeno tre ore nei giorni feriali. L’8% dei ragazzi (rispetto al 3% delle ragazze) trascorre almeno sette ore in un tipico giorno feriale giocando ai videogiochi, percentuale che raggiunge il 12% nei giorni del fine settimana.

Ansia, isolamento, disturbi del sonno

Nel 2021-22, circa il 10% degli adolescenti di età compresa tra 11, 13 e 15 anni nell’area OCSE dichiara di aver avuto un uso problematico dei social media, in aumento rispetto a meno del 7% nel 2017-18. Le ragazze (12%) sono più esposte a questo tipo di problema rispetto ai ragazzi (8%), e i bambini con un background migratorio (14%) sono più esposti rispetto ai nativi (10%). Inoltre, gli adolescenti provenienti da famiglie monogenitoriali (12%) segnalano un uso problematico dei social media più frequentemente rispetto a quelli provenienti da famiglie bigenitoriali (9%). Circa il 16% degli adolescenti di 11 anni e il 20% dei quindicenni che utilizzano i social media nei Paesi OCSE hanno riferito di trascurare regolarmente altre attività (ad esempio hobby, sport) perché volevano utilizzare i social media.

Serve un approccio integrato per la prevenzione

L’uso eccessivo di dispositivi digitali può portare, in alcuni casi, a comportamenti simili alla dipendenza. La ricerca suggerisce che tale uso aumenta il rischio di depressione, ansia, solitudine, difficoltà accademiche, problemi di immagine corporea e disturbi del sonno, con le ragazze spesso più colpite. Inoltre, alcuni fattori aumentano il rischio di danni nell’ambiente digitale, tra cui l’intensificarsi del confronto sociale, l’esposizione a immagini idealizzate e il cyberbullismo.

Redazione