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L’autogestione della salute tra farmaci da banco, e-commerce e Intelligenza Artificiale

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Il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione è stabile, ma cresce il ruolo dell’online e dell’AI nella ricerca di informazioni sanitarie

Secondo gli ultimi dati di ASSOSALUTE, il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione nel 2024 si conferma stabile: sono state dispensate quasi 291 milioni di confezioni, con un calo del -2,6% rispetto al 2023, mentre il fatturato complessivo ha superato i 3 miliardi di euro, segnando un +1,7% di crescita.

Farmaci da banco: mercato stabile ma boom dell’e-commerce

La distribuzione avviene attraverso diversi canali (farmacie, parafarmacie, GDO), ma è la farmacia fisica a detenere la quota principale, con circa il 90% del mercato. Tuttavia, le vendite online segnano una crescita rilevante, con 10,3 milioni di confezioni distribuite e una quota del 3,5%. Il settore e-commerce dei farmaci da banco conferma un trend positivo: +10% nei fatturati e +5,3% nei volumi, a dimostrazione di una crescente tendenza all’acquisto digitale.

Anche il comparto degli integratori alimentari è in forte espansione: tra maggio 2024 e aprile 2025, le farmacie italiane hanno dispensato oltre 203 milioni di confezioni, per un valore complessivo di quasi 4 miliardi di euro, secondo i dati di PHARMA DATA FACTORY.

Parallelamente, cresce anche l’autogestione della salute digitale. Il Rapporto EURISPES 2025 rivela che il 65,6% degli italiani cerca informazioni sulla salute online, soprattutto tramite Google: per comprendere sintomi (61,9%), adottare buone pratiche (52,8%), identificare farmaci (34,2%) e determinare esami diagnostici (35,2%).

Secondo una ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, realizzata con BVA Doxa, il 31% dei cittadini italiani ha già utilizzato strumenti di Intelligenza Artificiale generativa (GenAI), con un incremento del +9% rispetto all’anno precedente. L’11% li ha usati per finalità sanitarie, in particolare per cercare informazioni su problemi di salute (47%) e terapie o farmaci (39%).

Salute online: cresce l’uso dell’AI per informarsi su sintomi e farmaci

Tra i motivi che spingono all’uso dell’AI nella salute, i cittadini segnalano la rapidità di accesso alle informazioni (50%) e la facilità d’uso (44%). Anche tra chi non li ha ancora provati, l’interesse è alto: il 40% è pronto a usare chatbot basati su AI per informarsi su malattie comuni, il 28% su prevenzione e stili di vita, e circa il 25% su diagnosi e strutture sanitarie.

Uno su tre ritiene che, in prospettiva, l’Intelligenza Artificiale porterà più benefici che rischi. Il 24% pensa che l’AI possa aiutare i medici a prendere decisioni più precise e rapide, mentre permangono alcune preoccupazioni: il 36% teme una perdita del rapporto umano medico-paziente, e il 29% paventa una possibile sostituzione del medico da parte dell’AI.

Redazione