
Secondo l’IHME, il tabacco ha causato oltre 7 milioni di morti nel 2023. L’OMS: servono tasse più alte e nuove strategie anti-nicotina
7 milioni di morti nel 2023 per il tabacco: l’allarme lanciato alla Conferenza di Dublino
Secondo le stime, nel 2023 l’esposizione al tabacco ha ucciso più di 7 milioni di persone in tutto il mondo, confermandosi quindi il principale fattore di rischio di mortalità tra gli uomini, con 5,59 milioni di decessi, e si colloca al settimo posto tra le donne, con 1,77 milioni di decessi. L’analisi, condotta dall’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) dell’Università di Washington, si basa sui dati dello studio Global Burden of Disease ed è stata presentata nell’ambito della Conferenza mondiale sul controllo del tabacco, tenutasi a Dublino.
Secondo i ricercatori, alcuni Paesi hanno registrato aumenti significativi, con quello più significativo in Egitto, dove nel 2023 i decessi sono stati superiori del 124,3% rispetto al 1990. Brooks Morgan, ricercatore presso l’IHME, ha affermato che “l’esposizione al tabacco è uno dei fattori di rischio più significativi identificati nello studio Global Burden of Disease del 2023. Contribuisce a circa un decesso su otto in tutto il mondo. Mentre alcuni Paesi stanno assistendo a un calo incoraggiante dei decessi correlati al tabacco, altri si stanno muovendo nella direzione opposta. Queste tendenze evidenziano l’urgente necessità di accelerare l’attuazione e rafforzare l’applicazione di strategie che hanno dimostrato di ridurre il consumo di tabacco”.
L’impatto economico nei Paesi a basso reddito
In un’altra ricerca, un team dell’Institute of Clinical and Health Effectiveness (IECS) in Argentina ha analizzato l’impatto del consumo di tabacco in Bolivia, Honduras, Nigeria, Paraguay e Uruguay. I ricercatori hanno calcolato che il tabacco ha causato più di 41.000 decessi nei cinque Paesi a basso e medio reddito e ha causato costi per circa 4,3 miliardi di dollari in spese mediche, perdita di produttività e assistenza informale, circa l’1% del PIL complessivo dei Paesi.
Un rapporto pubblicato lunedì dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha esortato i Paesi a intensificare gli sforzi per contrastare il tabacco e i nuovi prodotti a base di nicotina, come le sigarette elettroniche, anche aumentando le tasse e imponendo avvertenze grafiche sulle confezioni.
Il monito dell’OMS: servono nuove politiche e più tasse
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS, ha dichiarato alla conferenza che i progressi nella lotta al tabacco sono fragili: “Nonostante l’aumento della regolamentazione, l’industria del tabacco continua a evolversi, promuovendo nuovi prodotti, rivolgendosi ai giovani e lavorando per erodere i nostri progressi“. Secondo Ghebreyesus, le tasse più alte sul tabacco potrebbero “essere utilizzate per colmare le lacune” nei finanziamenti per la sanità causate dal calo degli aiuti esteri in molti Paesi.
In un altro studio presentato nell’ambito della conferenza di Dublino, i ricercatori della Fudan University in Cina hanno dimostrato che uno strumento di intelligenza artificiale per cellulari progettato per aiutare i fumatori a smettere tramite messaggi e giochi personalizzati potrebbe raddoppiare le loro possibilità di successo. In uno studio condotto su 272 fumatori, il 17,6% di coloro che hanno utilizzato lo strumento ha smesso di fumare, contro il 7,4% di coloro che facevano parte di un gruppo di controllo.
Redazione