
Nel 2024 il Gruppo Monrif torna all’utile consolidato grazie alla crescita del digitale, alla riorganizzazione dei costi e alla spinta del settore alberghiero. Ricavi a 141 milioni di euro, margine operativo in aumento.
Il Gruppo Monrif chiude il 2024 con segnali incoraggianti sul fronte economico-finanziario, confermando l’efficacia del percorso di ristrutturazione e riorganizzazione messo in campo negli ultimi anni. Dopo un esercizio 2023 caratterizzato da una perdita consolidata, il 2024 si conclude con un utile netto di 0,2 milioni di euro, segnando un’inversione di tendenza che restituisce solidità alla gestione.
I ricavi consolidati del Gruppo si attestano a 141,2 milioni di euro, in calo rispetto ai 147,3 milioni dell’anno precedente. Una contrazione che riflette la flessione generale del comparto editoriale cartaceo e la cessazione di alcuni contratti di stampa conto terzi, come quello con l’editore del quotidiano Il Tirreno e il mancato rinnovo con Servizi Stampa 2.0. I ricavi editoriali passano da 65,1 a 59,2 milioni, con una diminuzione del 9,9% legata soprattutto alla riduzione delle vendite delle copie cartacee, che si attestano a 56,2 milioni di euro.
Nonostante la debolezza del settore stampa, le attività digitali del Gruppo mostrano segnali di consolidamento, con una crescita dei ricavi da copie digitali (1,3 milioni di euro) e un incremento nella raccolta pubblicitaria online, che raggiunge i 7,7 milioni, in aumento del 2% rispetto al 2023, superando la crescita media del mercato. Da segnalare anche l’apporto degli accordi con Google per l’utilizzo dei contenuti editoriali del Gruppo all’interno di Google News, che hanno contribuito ai ricavi editoriali complessivi.
Sul fronte dei costi, Monrif registra una significativa contrazione dei costi operativi, che si riducono a 76,7 milioni di euro rispetto agli 80,9 milioni del 2023, grazie a una combinazione di fattori: la riduzione del prezzo delle materie prime (in particolare la carta), il calo dei costi di diffusione e la razionalizzazione delle spese industriali e commerciali. Anche il costo del lavoro cala in modo deciso, passando da 50,7 a 46,8 milioni di euro, grazie a politiche di prepensionamento e riorganizzazione, con 19 uscite nel comparto giornalistico.
A beneficiarne è il margine operativo lordo (EBITDA), che sale a 17,7 milioni di euro, rispetto ai 15,6 milioni del 2023, portando l’EBITDA margin al 12,6% dei ricavi consolidati. Il risultato operativo è positivo per 7,8 milioni, contro i 5,5 milioni dell’anno precedente, nonostante un incremento degli ammortamenti (8,5 milioni) e accantonamenti (1,4 milioni) legati ai prepensionamenti inclusi nel piano 2025-2029.
L’andamento positivo si riflette anche sulla posizione finanziaria netta, che migliora ulteriormente. Al netto degli effetti IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo scende a 51,5 milioni di euro, rispetto ai 53,2 milioni del 2023. Il debito complessivo, comprensivo degli effetti IFRS 16, ammonta a 90 milioni. Il contenimento dell’indebitamento è stato possibile anche grazie all’incasso di crediti precedentemente svalutati, tra cui 1,5 milioni dalla società francese Presse Alliance.
Tra i settori più dinamici figura l’attività alberghiera, che registra nel 2024 la miglior performance della sua storia in termini di fatturato e margini. I ricavi dell’area hospitality salgono a 22,5 milioni di euro, in crescita del 16,3% rispetto all’anno precedente. L’Hotel Brun, aperto a novembre 2023, ha avuto un avvio molto positivo, e sono in corso i lavori per l’apertura di un nuovo hotel a Reggio Calabria sotto il marchio Mercure del Gruppo Accor, prevista tra fine 2025 e inizio 2026.
Nel complesso, il bilancio 2024 del Gruppo Monrif evidenzia una gestione operativa più efficiente, una riduzione dell’indebitamento, e un ritorno all’utile consolidato, grazie a una strategia mirata alla digitalizzazione, all’ottimizzazione dei costi e al rafforzamento delle attività alberghiere. I segnali positivi, pur in un contesto macroeconomico ancora incerto, lasciano ben sperare per la continuità dei risultati nel 2025 e per la piena attuazione del piano industriale 2025-2029.