
La campagna BABC Italia per la Giornata mondiale del bikini tra visibilità, psicologia e rinascita
Il 5 luglio, in occasione della Giornata mondiale del bikini, l’associazione Beautiful After Breast Cancer (BABC) Italia lancia una potente campagna social intitolata: “Bikini e Tumore al Seno: Quando la Pelle Racconta un vissuto”. Una iniziativa che va oltre l’apparenza per dare voce al vissuto psicologico delle donne che hanno affrontato un tumore al seno, e che desiderano riconnettersi con il proprio corpo, anche attraverso un gesto semplice ma denso di significato come indossare un bikini.
Un bikini come atto di coraggio e rinascita
Se oggi si parla – giustamente – sempre più di prevenzione e cura del tumore al seno, si discute ancora troppo poco della dimensione interiore della malattia: del corpo che cambia, delle cicatrici, del confronto con lo specchio e con lo sguardo degli altri.
“Per molte donne, tornare a esporsi in costume significa affrontare lo specchio, la spiaggia, lo sguardo degli altri, ma soprattutto se stesse”, sottolinea Donatella Ionata, psicologa e psicoterapeuta, impegnata da anni nell’accompagnare le pazienti nel percorso post-oncologico. “È un passaggio fondamentale nel percorso di accettazione e guarigione interiore.”
L’invito alla partecipazione: la pelle come testimonianza
La campagna BABC Italia invita tutte le donne che hanno vissuto un tumore al seno a partecipare in modo autentico e personale: è sufficiente inviare una foto o un messaggio via direct Instagram alla pagina Beautiful After Breast Cancer Italia, in cui si racconta che cosa oggi rappresenta il bikini per ciascuna, anche senza mostrarsi fisicamente. Chi lo desidera può postare una propria foto in costume taggando l’associazione e usando l’hashtag ufficiale #QuandolaPelleRaccontaunvissuto.
L’obiettivo è creare uno spazio simbolico e reale in cui le cicatrici non siano più un tabù, ma una parte del corpo che racconta forza e trasformazione, bellezza e consapevolezza.
Nuove tecniche di ricostruzione, nuova immagine di sé
Tanti i dubbi e i timori legati all’aspetto estetico dopo un intervento. Ionata rassicura: “Quando si indossa nuovamente il bikini dopo una ricostruzione al seno, si teme che qualsiasi irregolarità o differenza tra le mammelle possa essere notata. In realtà, con le nuove tecniche di ricostruzione mammaria protesica prepettorale, mi sento di rassicurare le donne.”
“Queste tecniche rendono la ricostruzione più naturale, perché la protesi è posizionata davanti al muscolo e si comporta in modo simile al seno originario, anche nella posizione sdraiata”, continua la psicoterapeuta. “Inoltre, con l’uso di costumi ad hoc si può ridurre al minimo questo problema.”
Grazie ai progressi in chirurgia plastica e ricostruttiva, “è possibile ottenere un risultato naturale che uniforma il seno ricostruito a quello sano. In questo periodo dell’anno la mia equipe ed io riceviamo numerose foto di pazienti che sfoggiano orgogliose il costume da bagno. In quelle immagini c’è innanzitutto la gioia di aver superato un periodo difficile, ma anche quella di ritrovare il proprio corpo, in alcuni casi ancor più bello di prima.”
Un caso particolarmente emblematico è quello delle donne che si sono sottoposte a mastectomia bilaterale, con ricostruzione bilaterale: “I due seni sono davvero molto simili e l’aspetto estetico può risultare ancora più armonioso”, conclude Ionata.
Un messaggio universale di bellezza e consapevolezza
La campagna BABC Italia non è solo una celebrazione del bikini: è un’azione concreta di educazione psicologica e culturale, una narrazione collettiva in cui il corpo, anche segnato dalla malattia, si trasforma in simbolo di resilienza, libertà e rinascita.
Perché, davvero, quando la pelle racconta un vissuto, ogni cicatrice diventa una medaglia.
Per partecipare e seguire la campagna:
Instagram: @beautifulafterbreastcanceritalia
Hashtag: #QuandolaPelleRaccontaunvissuto
Redazione