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Verso l’abolizione del payback sanitario

dispositivi medici

Dal Decreto economia un segnale per le imprese

Il Decreto economia introduce un primo passo verso la riforma del payback. Faltoni (Confindustria Dispositivi Medici): “Serve una no payback area per tutelare le PMI”

Un primo passo concreto verso la graduale eliminazione del payback sanitario: è questo il messaggio contenuto nell’articolo 7 del Decreto economia, accolto come un importante segnale politico dal mondo dell’industria dei dispositivi medici. A confermare il cambio di passo è stato Fabio Faltoni, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, intervenuto ieri in audizione davanti alla Commissione Industria del Senato.

Il provvedimento prevede una rimodulazione dei tempi di adempimento fino a 90 giorni, offrendo una boccata d’ossigeno alle aziende del comparto. “L’allungamento dei tempi è indispensabile per permettere alle aziende di rispettare le scadenze, in linea con i normali tempi amministrativi”, ha evidenziato Faltoni. Un provvedimento che, pur essendo accolto positivamente, secondo il presidente non è sufficiente da solo: servono interventi strutturali per tutelare soprattutto le piccole e medie imprese (PMI).

Le proposte di Confindustria Dispositivi Medici

Durante il confronto con i senatori della Commissione, Faltoni ha illustrato una serie di proposte operative che potrebbero essere inserite nell’iter parlamentare del provvedimento. Tra queste, spicca l’introduzione di una “no payback area”, concetto ispirato alla no tax area, che avrebbe l’obiettivo di esentare dal contributo una fascia di fatturato aziendale, riducendo l’impatto sulle imprese più piccole.

Accanto a questa misura, sono stati avanzati anche altri correttivi fondamentali:

  • Chiarimento sulle modalità di detrazione IVA
  • Rateizzazione dei pagamenti per le PMI
  • Potenziamento dell’accesso al credito attraverso il Fondo di garanzia
  • Compensazione dei versamenti già effettuati dalle aziende

Un meccanismo controverso che penalizza le imprese

Il payback sanitario, introdotto per contenere la spesa pubblica, ha suscitato negli anni forti criticità. Le imprese fornitrici di dispositivi medici si sono viste costrette a rimborsare le eccedenze di spesa delle Regioni, anche quando queste non erano direttamente imputabili ai fornitori.

Una situazione che ha messo in difficoltà il settore, specie nella fase post-pandemica, aggravando le tensioni tra pubblico e privato. “L’abolizione del payback sanitario è una necessità per la sopravvivenza di molte aziende che operano con professionalità e trasparenza al servizio del Servizio sanitario nazionale”, è il messaggio sottinteso emerso dall’audizione.

Una riforma attesa da anni

Il dibattito sull’abolizione del payback è stato riacceso grazie al Decreto economia, che sembra voler accogliere finalmente le istanze del comparto. Confindustria Dispositivi Medici rilancia così il confronto con le istituzioni e spinge per una revisione organica del sistema di compartecipazione alla spesa, in favore di una governance sanitaria più equa, sostenibile e favorevole all’innovazione.

Redazione