
Secondo il Rapporto SNPA e le ARPA regionali, il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato in Italia. Temperature record, eventi meteo estremi e gravi criticità idriche nel Sud e nelle Isole.
Il clima in Italia nel 2024: un anno da record tra caldo, alluvioni e siccità
Il 2024 si è distinto come l’anno più caldo mai registrato in Italia dal 1961, con un’anomalia di temperatura media di +1.33 °C rispetto al periodo di riferimento 1991-2020. Lo conferma il nuovo Rapporto “Il clima in Italia nel 2024” pubblicato dal SNPA (Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente) e supportato dai dati delle agenzie ARPA regionali. Il mese più caldo è stato febbraio, con un picco di +3.15 °C sopra la media. A seguire agosto (+2.54 °C) e luglio (+2.15 °C), mentre anche l’inverno ha segnato un record assoluto, con un’anomalia stagionale di +2.18 °C. Il numero di notti tropicali (con minime >20 °C) è salito a livelli senza precedenti (+25.2 giorni rispetto alla media), così come i giorni torridi (con massime >35 °C), con un +11.4 giorni, superando perfino il 2003. La temperatura superficiale dei mari italiani ha registrato un’anomalia di +1.24 °C, segnando il record assoluto dal 1982.
Piogge estreme al Nord, siccità persistente al Sud
Dal punto di vista pluviometrico, il 2024 ha mostrato forti squilibri: il Nord ha sperimentato un +38% di piogge rispetto alla norma, con eventi alluvionali gravi in Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta e Sardegna. In Veneto e Friuli Venezia Giulia, sono stati documentati picchi di pioggia da record con tempi di ritorno stimati fino a 500 anni.
All’opposto, il Sud e le Isole hanno vissuto un’annata drammatica sul piano idrico. La Sicilia ha registrato un deficit di precipitazioni del 25% e una riduzione della disponibilità d’acqua del 49% rispetto alla media storica. Analoga la situazione per Calabria, Basilicata e Puglia, con deficit tra il 20% e il 23%, che hanno spinto il Consiglio dei Ministri a dichiarare lo stato di emergenza idrica in diverse regioni.
Un cambiamento climatico che accelera
Dal 1981 al 2024, la temperatura media in Italia è aumentata di +0.42 °C ogni 10 anni, con picchi ancora più marcati in estate (+0.60 °C/decennio). Il trend è chiaro e preoccupante, confermando gli effetti del cambiamento climatico in atto.
Le analisi condotte da ISPRA e SNPA, alimentate da oltre 2500 stazioni meteo, confermano che negli ultimi 14 anni (eccetto il 2010) si sono registrate le anomalie positive più elevate sia per le temperature dell’aria che per la temperatura superficiale del mare.
La sfida dell’adattamento climatico
Il 2024 rappresenta un nuovo punto di svolta nella traiettoria climatica del Paese. Non si tratta più di fenomeni eccezionali, ma di una nuova normalità con cui territori, cittadini e istituzioni devono confrontarsi. Dalle politiche di adattamento urbano alla gestione sostenibile delle risorse idriche, il tempo per intervenire è ora.
Redazione