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Manuela Cacciamani, un’imprenditrice digitale nel cinema

di Giosetta Ciuffa

Un’imprenditrice digitale nell’ambito cinematografico e multimediale, settore nel quale si è formata e giovanissima esordisce, e che ha visto cambiare ed evolversi, allestendo e disallestendo set e progettualità per grandi del cinema, fino alla creazione del suo proprio scenario: Manuela Cacciamani ha dato avvio nel 2006 alla società di produzione audiovisiva One More Pictures, la cui sede a Roma è in un ufficio che richiama il passato portando lo sguardo al futuro, con la graniglia anni Trenta che dialoga con l’arredamento di design. “Sono figlia d’arte, e grazie a mio padre sono cresciuta nell’ambiente cinematografico: da bambina frequentavo a Cinecittà i set dei registi e a 22 anni avevo già avuto esperienze lavorative importanti”. Poi, il primo bivio: l’addio alla pellicola per il passaggio al digitale, in un momento storico nel quale ci si poteva ancora permettere di accomodarsi sulle soddisfazioni personali, ma lei ha avuto la visione per capire che invece era il momento di un cambio di paradigma: “La mia fortuna, ma anche lungimiranza, è stata a 27 anni rendermi conto della necessità di un passo indietro , avendo lavorato in produzioni notevoli e in un momento florido, prima dell’avvento dell’euro che invece ha visto retrocedere il settore”. Cos’è quindi accaduto? “Nel 2005 mi accorsi del gap informativo esistente tra pellicola e digitale, , dei quali avevo già esperienza.: il digitale arrivava prorompente già in fase di pre-produzione oltre che in post-produzione e parlava già di argomenti che cominciavano a sfuggirmi. Così feci mio il nuovo linguaggio”. Il passo indietro -per farne in seguito uno avanti e recuperare il gap- è stato quindi investire nella formazione per potersi permettere negli anni successivi un ruolo governato da una scelta propria e non dal non aver saputo anticipare uno scenario in evoluzione che già si annunciava. A tal fine quindi Manuela ricomincia nella storica Direct 2 Brain, a Latina, una società che esordiva nel digitale: in Italia all’epoca ce ne erano pochissime.

La particella di sodio dell’acqua Lete è stata inventata dalla Direct 2 Brain

Attualmente, la società nella quale entrò da stagista per imparare vede lei come imprenditrice:  ora e’ anche una web agency e software house a stretto contatto con One More Pictures, che coadiuva nella realizzazione di applicazioni e contenuti in realtà aumentata e virtuale. Naturale evoluzione quindi per chi porta avanti una lettura della realtà iniziata con la tradizione e avanzata con l’avvento delle nuove tecnologie: “Questo non ha cancellato quello che avevo imparato prima, ho soltanto cercato di capire come fondere il tutto. Quindi, come metto insieme innovazione e tradizione? È in fondo quello cui tendo in tutti i progetti. Uno su tutti: non avrei mai prodotto il pirandelliano “Uomo dal fiore in bocca” se fosse stato reso nel tradizionale modo in cui ci si aspetta di vederlo ma, in effetti, il lungometraggio diretto dal Maestro Gabriele Lavia nel 2019 è bellissimo nella sua commistione di letteratura e innovazione, teatro e tecnologia, essendo quasi interamente girato sul green screen”. Anche l’ultima, recentissima, opera fa propri questi temi: “Reimagine”, diretto da Gianluca Mangiasciutti e realizzato insieme a Novartis Italia, sostiene infatti l’importanza della ricerca scientifica e oscilla tra ricordi e futuro, nostalgia e innovazione.<<Colgo l’occasione – spiega la produttrice – per ringraziare il Dott. Pasquale Frega, Country Manager di Novartis in Italia per la fiducia che ha voluto accordarci>>. Scritto da Giulio Mastromauro (premio David di Donatello), è interpretato da Federico Ielapi (il Pinocchio di Matteo Garrone), Rocio Munoz Morales, Brenno Placido, Clizia Fornasier e Lorenzo Lavia ed è stato pubblicato dalla piattaforma Chili nel febbraio 2021: la storia di un ricercatore che spinto dal ricordo della mamma sogna di riscrivere il passato dando un futuro con i propri studi a tanti malati. Reimagine sarà presentato a Luglio al Giffoni Film Festival con Proiezione e Masterclass e con la presenza del cast.Trama, tradizione e tecnologia sono quindi gli elementi distintivi su cui Manuela Cacciamani basa l’attività, acquisiti sin dalle prime esperienze sui set dove ha avuto la possibilita’ di osservare registri del calibro di Martin Scorsese, Terry Gilliam e Abel Ferrara,: esercizi per imparare un lavoro sul campo, e poi tradurlo in un’attività imprenditoriale che si esprime in molteplici creazioni. L’attività della società è infatti più che variegata: produce film, spot tv, documentari, campagne web, video musicali e prodotti di storytelling in virtual reality e vanta numerose importanti collaborazioni. Oltre a corto/lungometraggi e branded content, Cacciamani ha voluto impegnarsi in una produzione che non fosse solo mero contenitore di un contenuto filmico ma che, sempre tramite One More Pictures, affrontasse temi sociali come l’alienazione parentale, le devianze nel web, la violenza sulle donne, il revenge porn e il fenomeno degli hikikomori, in crescita anche nel nostro Paese. Di quest’ultimo parla “Happy birthday”, del 2019: la locandina del progetto è un artwork donato dal regista Terry Gilliam, tra i più visionari registi internazionali. Nel 2020, a essere prodotto è il corto “Revenge room”, sul pericoloso tema del revenge porn; il cartello finale è firmato dal premio Oscar Lina Wertmuller. I due corti sono i vincitori delle prime due edizioni di “La realtà che ‘non’ esiste”, contest promosso da One More Pictures insieme a Rai Cinema e giunto quest’anno alla terza edizione. Il concorso fa dell’integrazione transmediale la modalità di racconto di una tematica attuale e sociale, e il vincitore vede la propria opera tradotta in cortometraggio lineare, cortometraggio in VR ed altri formati narrativi, per declinare la passione per la costruzione anche dando possibilità a giovani filmmaker. Anche qui, innovazione e tradizione possono leggersi persino nella realizzazione dell’idea nei formati tradizionale e virtuale.Nella sua biografia si legge tuttavia che il suo più grande sogno si avvera quando diventa mamma. Sembrerebbe che gran parte dei suoi progetti siano stati motivati dalle passioni di Riccardo, che oggi ha 13 anni, a partire dai personaggi animati, i videoclip di Fedez, il Film Fantasy “Otzi e il mistero del tempo” che ha vinto il Giffoni Film Festival come miglior film,  la collaborazione sullo short movie “Dolente Bellezza”  con l’artista  illustratore Roberto Recchioni. “ Ho soltanto avuto l’opportunità – tiene a precisare la produttrice – di mettere insieme due passioni, tra le più importanti che abbia mai avuto, essere mamma e imprenditrice”


Manuela Cacciamani si è fatta professionalmente le ossa sul set di film come “Gangs of New York” di Martin Scorsese