Home In primo piano Culle vuote, problema dei problemi

Culle vuote, problema dei problemi

Donatella Possemato

LA LOTTA ALLA DENATALITA’ VA AFFRONTATA CON TUTTE LE FORZE, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

di Giosetta Ciuffa

Un’ulteriore battaglia, quella di Donatella Possemato, a complemento delle innumerevoli attività già perseguite in qualità di direttrice della romana casa di cura Santa Famiglia. Dallo scorso febbraio infatti è a capo di Impresa per la Vita, da lei fondata: un’associazione di categoria a tutela della donna, del percorso nascita, della famiglia e di tutto ciò che ruota intorno all’evento parto, i cui numeri sono sempre più in calo in Italia.

Il recente rapporto annuale CeDAP del ministero della Salute per il 2019 conta infatti 421.913 nuovi nati in Italia (nel 2018 erano 442.676), con un’età media della madre di 33 anni per le italiane e di 30,7 anni per le straniere. E questa cronica discesa delinea un futuro preoccupante in cui arriveremo a una popolazione di 30 milioni dai 59 attuali, come recentemente dichiarato dal presidente Istat Gian Carlo Blangiardo, anche se per il professore di Demografia Alessandro Rosina già è stato oltrepassato il punto di non ritorno.

Della lotta alla denatalità si parlerà a Roma il 27 ottobre in occasione del Salone della Giustizia presso il Centro studi televisivi del Tecnopolo, in via Giacomo Peroni 130. Sul tema “Il diritto di venire al mondo. Denatalità: strategie per il futuro” si confronteranno il ministro della Salute Roberto Speranza, il presidente della Pontificia Accademia per la Vita monsignor Vincenzo Paglia, il direttore scientifico della Fondazione Policlinico Università Gemelli IRCCS Giovanni Scambia, il direttore della Terapia intensiva neonatale del Fatebenefratelli Luigi Orfeo, l’amministratore unico del catanese CRA-Centro riproduzione assistita e responsabile del punto nascita del Vidimura Giuseppe Giuffrida e l’ordinario di Ginecologia e Ostetricia a Roma Tor Vergata Domenico Arduini. Se il trend in picchiata delle nascite non si arresta, oltre a rischiare un Servizio sanitario nazionale a pagamento, una delle conseguenze sarà la chiusura di molti punti nascita e la lenta scomparsa di una professione, quella dei neonatologi. Fa notare la dottoressa Possemato: “Portare avanti un’Ostetricia è un impegno gravoso con alti rischi clinici, a causa dei quali stanno inoltre scomparendo gli specialisti che devono affrontare premi assicurativi altissimi. Essere imprenditori in questo settore è sì un onore, perché aiutiamo una vita a nascere, ma è anche difficile. L’associazione intende promuovere politiche pro natalità e diventare un riferimento per tutti i punti nascita in Italia, con il fine di perorare le cause che tutelano i centri nascita e i professionisti al loro interno, garantire eguali parametri di assistenza, sanitaria e non solo, a tutte le donne e alle famiglie con figli sul territorio nazionale. Un dato che non può che lasciare sconcertati è il fatto che i DRG non siano uguali a livello nazionale, creando una discriminazione su base regionale, una <naturale selezione privilegiata> sin dalla nascita. Più alto è il numero di parti, maggiori sono i livelli clinici assistenziali, e questa è una delle ragioni per cui molti centri nascita stanno chiudendo o trovano altre specialistiche. Purtroppo è una branca della medicina che rischia di estinguersi”.

Le culle vuote si portano dietro, quindi, il cambiamento di tutta la gestione dell’evento nascita, e per questo Impresa per la Vita tutela non solo la salute psico-fisica delle donne ma anche le professionalità che gravitano intorno alla medicina di genere, affinché donne e mamme possano avvalersi sempre di professionisti qualificati.

L’associazione intende alimentare un dibattito per una politica attiva, sedersi ai tavoli istituzionali e affrontare tematiche sanitarie importanti cui si riserva poca attenzione.  “A chi mi chiede perché Impresa per Vita rispondo: perché la vita è un’impresa”, spiega Donatella Possemato dall’osservatorio privilegiato che ormai, dopo decenni di attività, è la casa di cura Santa Famiglia, unica monospecialistica in Italia con un percorso dedicato unicamente alla donna. Grazie a ciò, Impresa per la Vita può ben definirsi incubatore di medicina di genere, attenta all’innovazione per la variegata casistica raccolta: “Sono davvero innumerevoli le situazioni che si vengono a creare quando si parla di salute femminile, non solo fisica e clinica ma anche psicologica. Operare da anni in questi ambiti ci consente di occuparcene a tutto tondo, a partire dalla salute della giovane e della donna matura e le relative fasi di fragilità, senza tralasciare le professionalità del settore. Tutela quindi anche per le imprese che ruotano intorno alla vita: la politica deve considerare la famiglia come un’impresa, e le famiglie vanno disciplinate così come si disciplinano le imprese, con supporti e agevolazioni. Come lo Stato ha bisogno delle imprese, così ne ha delle famiglie”.

Un ulteriore elemento di riflessione ci viene osservando quanto accade in Cina: dopo l’abolizione della legge del figlio unico, la potenza asiatica incentiverà le coppie ad avere fino a tre figli e ridurrà il numero di aborti eseguiti per <scopi non medici>: La Cina si pone il problema della forza lavoro e della previdenza: la potenza cinese, dopo aver regolato le nascite sin dagli anni settanta del novecento, ora si trova a fare i conti con un tasso di natalità tra i più bassi”.

È un grido d’allarme quello che Impresa per la Vita lancia, mettendo a disposizione le proprie competenze, acquisite dall’interno, a favore di politiche a sostegno delle donne e delle famiglie come la defiscalizzazione e gli incentivi al welfare aziendale, per tutto il percorso di medicina di genere, facendo inoltre emergere la discrepanza tra genere e medicina.

Va inoltre ricordato l’altro grande tema del quale risente la fertilità e che ha bisogno di specialisti: i disturbi alimentari, che colpiscono una giovanissima fascia d’età. Donatella Possemato li conosce bene, in Santa Famiglia è presente un team multidisciplinare specifico: “Se non si agisce per proteggere queste specializzazioni, ci saranno sempre più famiglie abbandonate, senza aiuto né informazioni su come curare questi disturbi, senza punti di ascolto con professioniste formate e calibrate”.

Infine, in una società che sembra far di tutto per dissuadere dall’avere figli, Possemato ritiene fondamentale anche un’educazione al sentimento, per riscoprire l’esperienza di diventare genitori senza lasciarsi intimorire dai tanti, troppi ostacoli che potrebbero far desistere le coppie. Strategie per il futuro per andare oltre il Family Act, importantissimo ma non sufficiente. Lo stesso monsignor Paglia, nel convegno di presentazione della onlus, ha rivolto un appello al presidente del Consiglio, Mario Draghi, affinché il Governo pieghi mercato ed economia allo sviluppo del Paese partendo dai più giovani. Gli anziani hanno bisogno di loro, ancor prima dell’aiuto economico, per essere nonni e non solo anziani.