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M&A da record: nel 2021 deal a quasi 6.000 miliardi

Bain & Company ha presentato il quarto report annuale sulle operazioni di acquisizione e/o fusione: dall’89% dei manager M&A intervistati emerge ottimismo anche per il 2022

In un 2021 caratterizzato da valutazioni in crescita, le società hanno accelerato l’attività, con l’obiettivo di acquisire capacità trasformative e crescere di scala il più rapidamente possibile. Questo ha portato l’M&A a registrare un anno da record – il migliore di sempre – in termini di valore delle transazioni, a quasi 6.000 miliardi di dollari. 

In un mercato in grande fermento, il rapporto tra valore aziendale e EBITDA ha toccato il massimo storico di 15,4, con un boom in particolare degli asset tecnologici (con multipli a 25x) e del settore sanitario (con multipli mediani a 20x). 

“Nonostante le valutazioni elevate, c’è ottimismo anche per il 2022: l’89% dei manager che abbiamo intervistato prevede che la propria attività di dealmaking rimanga la stessa o aumenti quest’anno. Il contesto rimane interessante e un mix ben bilanciato di segnali di mercato suggerisce che lo slancio non sta affatto rallentando”, spiega Roberto Prioreschi, Managing Director di Bain & Company Italia e Turchia. 

In un panorama competitivo, mutevole e caratterizzato da valutazioni elevate e da una crescente diversità di tipologia di accordi, con modelli alternativi (come le partnership) in aumento l’esperienza nel chiudere accordi paga: le società che crescono tramite M&A in maniera costante offrono agli azionisti rendimenti superiori rispetto a quelle realtà che fanno affidamento su una strategia M&A meno consolidata. Infatti, mentre i deal di natura aziendale sono incrementati del 47% nel 2021, gli accordi che hanno coinvolto investitori finanziari, SPAC e società di venture capital sono cresciuti di oltre il 100%.

“Le aziende stanno sfruttando l’M&A per tenere il passo con i trend che stanno trasformando i propri settori. I dealmaker che usciranno vincenti nel 2022 saranno quelli in grado di concentrarsi sulle opportunità commerciale legate in particolare a tre fattori: ESG, retention dei talenti e contesto regolatorio“, aggiunge Prioreschi

Trattenere i talenti: fattore critico per il successo di un deal

I professionisti del settore citano questo aspetto come uno dei principali fattori in grado di condizionare la riuscita di un’operazione di M&A. Nel settore tecnologico, per esempio, più del 75% dei manager ritiene che trattenere i dipendenti sia più difficile di quanto non fosse tre anni fa. Il rischio più grande è l’incertezza delle risorse sul proprio ruolo nella riorganizzazione post-deal e il successo nel trattenere i talenti implica per le aziende grande proattività nel fornire una visione forte e convincente rispetto al futuro dell’azienda.

I Dealmakers sono indietro sul fronte ESG

Nonostante l’attenzione a questi temi stia rapidamente diventando un indicatore della qualità del business, solo l’11% dei manager nell’M&A valuta regolarmente questi aspetti nel processo di dealmaking. Tuttavia, il 65% degli intervistati si aspetta che l’attenzione della propria azienda rispetto ai temi ESG aumenti. “Quando si guarda al settore energetico, ad esempio”, spiega Prioreschi, “i deal sulla transizione hanno rappresentato circa un quinto degli accordi superiori a 1 miliardo di dollari nel 2021, e ci aspettiamo che nel 2022 un numero maggiore di aziende del comparto utilizzino l’M&A per rendere più green gli asset esistenti. L’attenzione ai criteri ESG deve essere più di una voce della check-list durante il processo di M&A: per avere successo, le aziende dovranno necessariamente rendere la sostenibilità parte centrale di ogni accordo”.

Il cambiamento del contesto normativo

Negli Stati Uniti, in Europa occidentale e in Cina, la combinazione di una applicazione delle norme antitrust più stringente e di crescenti preoccupazioni per la sicurezza nazionale ha obbligato i manager, già nell’anno appena conclusosi, a ripensare gli accordi. “La Cina rimane un mercato strategico per i dealmaker, nonostante il controllo sia destinato ad aumentare. Perciò, essi dovranno modulare le proprie aspettative, pianificando tempi di approvazione più lunghi, preparandosi a condividere le informazioni e affrontando le questioni antitrust e di sicurezza dei dati”, continua Prioreschi.

Prospettive dell’industria

Tecnologia: Le grandi aziende tecnologiche stanno comprando piccole realtà – il 96% delle fusioni e acquisizioni dei grandi player tech ha un valore inferiore ai 500 milioni di dollari – con l’obiettivo di aggiungere capabilities di valore in grado di migliorarne il core business. 

Sanità: Nel 2021, il settore sanitario ha registrato un valore totale di accordi strategici di 440 miliardi di dollari, in aumento del 44% rispetto al 2020. Guardando al 2022, Bain si aspetta che le società farmaceutiche a piccola e media capitalizzazione continuino a giocare un ruolo significativo nel mercato, un continuo consolidamento tra i sistemi di fornitori di assistenza sanitaria, e – per gli acquirenti di medtech  – una ricerca di accordi che migliorino le posizioni di leadership della categoria

Prodotti di consumo: Le grandi aziende storiche di beni di consumo stanno perdendo terreno e l’M&A è una leva fondamentale per continuare a crescere. Gli accordi di piccoli brand rappresentano ora il 75% del volume di M&A nel comparto dei beni di consumo, rispetto a meno del 50% di dieci anni fa. 

Retail: Molti attori stanno scoprendo che l’M&A è il modo più veloce per sviluppare le capacità di cui hanno bisogno per rimanere competitivi. La creazione di partnership o l’acquisizione di società di quick-commerce fornisce ai retailer esistenti agilità, forza di consegna iperlocale, reti di consolidate e capacità logistiche e di consegna al di fuori della loro area di competenza. 

Media e intrattenimento: Le fusioni e acquisizioni nel settore sono state dominate negli ultimi anni da accordi su scala di un singolo canale, spesso focalizzati sul passaggio allo streaming. I leader stanno iniziando ad usare l’M&A per lo sviluppo cross-channel e questo trend, guidato dal mercato asiatico, è destinato a crescere ancora.

Telecomunicazioni: L’M&A nell’industria è cresciuta in modo signifcativo nel 2021, mettendo a segno un +48%. Le operazioni di scala hanno rappresentato la maggior parte dell’attività lo scorso anno. Piuttosto che perseguire l’M&A tradizionale, diverse realtà tlc stanno guardando a diversi tipi di joint venture e sinergie attraverso il consolidamento delle reti

Pagamenti: Il business più gettonato nel settore è quello del “Buy Now Pay Later”, che rappresenta il 50% del valore delle transazioni nel comparto registrate nel 2021. Negli Stati Uniti, ci si aspetta che cresca fino a 15 volte nei prossimi tre anni, con un potenziale da 1 trilione di dollari in transazioni.

Banche: Il settore bancario è pronto per una fervida attività di M&A. In un’era di persistenti bassi tassi d’interesse e di incertezza economica, è stato difficile per le banche far crescere le loro entrate organicamente. Questo posiziona l’M&A come una leva particolarmente importante, che potrebbe rappresentare il 50% della crescita dei ricavi nel settore bancario nei prossimi anni. 

Assicurazioni: L’attività di dealmaking nel settore assicurativo è stata guidata da tre driver nel 2021: lo sforzo per acquistare nuove capacità, per evolvere la distribuzione o per fare scala. 

Automotive: Nonostante la carenza globale di chip e le conseguenze della pandemia, le operazioni di M&A nel settore automobilistico sono più che raddoppiate nel 2021. Guardando al futuro, Bain si aspetta che questa attività ritorni a una traiettoria di crescita dovuta ai grandi cambiamenti che interesseranno l’industria: la digitalizzazione e l’automazione richiederanno ai produttori di acquisire nuove capacità e di essere più rapidi di quanto sia possibile attraverso una crescita organica.