Home News “WELFARE FOR PEOPLE”, IL WELFARE AZIENDALE IN ITALIA

“WELFARE FOR PEOPLE”, IL WELFARE AZIENDALE IN ITALIA

Intesa Sanpaolo e Adapt presentano “Welfare for People” il quinto rapporto sul welfare aziendale e occupazionale in Italia

Come strumento fondamentale di integrazione del welfare state, Intesa Sanpaolo rivolge particolare attenzione al welfare aziendale e occupazionale, volano di sviluppo economico e stimolo all’incremento della produttività.

Il welfare aziendale è un utile strumento per interpretare le nuove dinamiche del mercato del lavoro e per fronteggiare la contingenza dell’improvvisa crescita dell’inflazione, contribuendo a sostenere il reddito disponibile delle famiglie. Nel corso degli anni, alla luce anche della esperienza virtuosa maturata nel proprio contesto aziendale, Intesa Sanpaolo ha strutturato un ampio paniere di offerta per soddisfare i bisogni di welfare delle aziende con numerose soluzioni di previdenza complementare e assicurazioni sanitarie collettive, unitamente ai servizi bancari, assicurativi e di investimento per i dipendenti.

La collaborazione con la Scuola di alta formazione in Relazioni industriali e di lavoro di ADAPT e l’elaborazione di “Welfare for People”, Rapporto annuale sul welfare occupazionale e aziendale in Italia, giunto ormai alla quinta edizione sono un segno tangibile dell’attenzione di Intesa Sanpaolo al welfare.

Con lo strumento del Welfare Index ADAPT per Intesa Sanpaolo si intendono valutare le misure di welfare presenti in azienda, rilevandone la prevalenza di una funzione sociale, redistributiva e concessiva (nell’ottica di integrare lo scambio tra lavoro e retribuzione) o economica e produttiva (con l’obiettivo di incidere sul processo organizzativo e produttivo aziendale).

Settore terziario, distribuzione e servizi

Il settore terziario, distribuzione e servizi registra il più elevato numero di lavoratori e lavoratrici impiegati e in cui sono presenti dinamiche di relazioni industriali del tutto peculiari. I CCNL di settore sono la prima fonte delle diverse prestazioni di welfare, unitamente a misure di welfare organizzativo (per es. flessibilità oraria).

Dal monitoraggio dei contratti aziendali sottoscritti tra il 2015 e il 2021 emerge che in la contrattazione collettiva regolamenta prevalentemente soluzioni di flessibilità organizzativa e di conciliazione vita-lavoro.

Il ruolo della Sanità integrativa

La maggior parte dei CCNL analizzati (44 su 58, pari al 76% del totale) prevede l’iscrizione obbligatoria e automatica dei lavoratori impiegati nelle aziende che applicano il contratto ai fondi negoziali di settore. Non mancano tuttavia sistemi contrattuali in cui le parti hanno optato per l’introduzione dell’ adesione volontaria.

Guardando poi alle prestazioni garantite dai fondi, emerge una sempre più ampia capacità di copertura sia degli oneri a carico dell’utente per le prestazioni sanitarie del Sistema Sanitario Nazionale sia di prestazioni integrative rispetto ai livelli essenziali di assistenza (LEA) che il SSN fornisce ai cittadini.

Nel corso dell’emergenza pandemica, si evidenzia la rapida capacità di risposta dei fondi sanitari contrattuali, a fronte di circostanze inedite e non programmabili con anticipo, che ha contribuito a supportare imprese e lavoratori nella fase più complessa dell’emergenza Covid-19.

Il caso Verona

In riferimento al settore del commercio e del turismo, l’ambito territoriale è risultato essere la dimensione privilegiata per lo sviluppo di azioni di welfare da parte della contrattazione: le misure di welfare ai lavoratori sono erogate prevalentemente grazie alla contrattazione collettiva territoriale e agli enti bilaterali territoriali.

Anche nei settori del commercio e turismo, i piani di flexible benefit si stanno diffondendo anche grazie alla possibilità di conversione del premio di risultato, rintracciando la presenza di disposizioni volte a incentivare la destinazione di risorse all’ambito della previdenza complementare.

Il progetto Welfare Hub

Il Rapporto testimonia l’impegno che il Gruppo Intesa Sanpaolo rivolge al welfare aziendale e occupazionale e può contribuire a stimolare il dibattito collettivo sul tema”-ha dichiarato Tiziana Lamberti, Direttore Sales & Marketing Wealth Management & Protection di Intesa Sanpaolo. “Il nostro obiettivo è costituire un punto di riferimento per le esigenze delle aziende e dei dipendenti, grazie ad una offerta specifica. Welfare Hub è la nostra piattaforma di relazione digitale e multicanale che consente la gestione dei programmi di welfare aziendale, adottato da oltre 4800 aziende clienti, a cui fanno riferimento oltre 206 mila dipendenti. Inoltre, tramite la Divisione Insurance, proponiamo soluzioni di previdenza complementare così come coperture collettive per rischio infortuni e salute dedicate al mondo business per le aziende interessate ad assicurare intere categorie omogenee di lavoratori.

Il Rapporto conferma la vivacità nell’utilizzo dello strumento all’interno del variegato sistema di relazioni industriali italiane– ha dichiarato il prof. Michele Tiraboschi, coordinatore scientifico di ADAPT. “Leggere il welfare da questo punto di vista aiuta a comprendere come questo possa declinarsi in modo differente a seconda delle specificità non solo settoriali ma anche della popolazione aziendale e dei territori nei quali viene implementato e utilizzato. Sono ancora molti i passi da compiere e non dobbiamo retrocedere verso una visione del welfare distante dalle esigenze di accompagnamento a imprese e lavoratori nelle complesse sfide che ci attendono e che già caratterizzano il mondo del lavoro. Sfide che richiedono la creatività e l’azione delle parti sociali proprio a partire dall’insieme variegato di strumenti che il welfare aziendale mette a disposizione“.