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ADOLESCENZA, VADEMECUM ANTI DISAGIO

Un supporto psicologico è necessario in questa fase di passaggio, caratterizzata da cambiamenti in tutte le aree dell’identità personale

di Giosetta Ciuffa

Bellissimo viaggio pieno di insidie: quale adolescente non si è intimorito di fronte ai cambiamenti, alle incertezze, ai tremori della crescita? Non sempre si riesce a superare un periodo tanto delicato senza alcun turbamento, e può succedere di esserne sopraffatti. Ricordiamo che in Italia il disagio giovanile interessa 8 ragazzi su 10 e i disturbi del comportamento alimentare, di cui anoressia e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, rappresentano le principali cause di disabilità e tra le prime di decesso tra gli adolescenti. Va inoltre considerato l’impatto in termini di salute mentale causato dal lockdown e dal forzato isolamento che, protrattisi a lungo, hanno pesantemente inciso sullo stato emotivo dei più giovani. Questi ultimi hanno talvolta reagito con un malessere sfociato in disturbi della condotta alimentare che, contrariamente a quanto si pensa, non sono fondati sul cibo sebbene questo ne divenga il pensiero fisso: sono quei disturbi sia dell’alimentazione sia del comportamento ad essa relativo, ad esempio le variazioni di ciò o di quanto si mangia e le misure intraprese per impedire al cibo di essere assorbito.

Numerosi i fattori influenti: paura, ansia, depressione, ritiro sociale, insoddisfazione, bassa autostima, frustrazione, perfezionismo, bisogno di sentirsi riconosciuti e bravi in qualcosa, problemi nel comunicare la propria sofferenza o volerla evitare, dinamiche familiari non sane, desiderio di controllo sulla propria vita che inevitabilmente sfugge. Un serio problema sociale quindi, legato al timore di un’emarginazione: più della depressione è l’anoressia la prima causa di morte psichiatrica. Si tratta infatti di malattie classificabili come “cultural-dipendenti”, fortemente correlate con modelli socio-culturali occidentali di bellezza e esibizione/ostentazione estetica, e che nei casi più estremi possono portare alla morte sia per suicidio che per effetti collaterali. Eppure, solo il 20-40% degli adolescenti con problemi di salute mentale riceve dai servizi sanitari una corretta diagnosi e solo il 25% un trattamento adeguato: dati allarmanti che evidenziano una carenza dalle drammatiche conseguenze per ragazzi e ragazze, e che richiedono interventi strutturali nel tessuto socio-sanitario all’altezza delle sfide e dei cambiamenti della società in termini di valori e stili di vita, di salute e prevenzione. 

APERTURA ALLA CLINICA SANTA FAMIGLIA, IL LABORATORIO “CONSAPEVOLMENTE ADOLESCENTE”

Le proposte di Donatella Possemato

Ne è ben consapevole Donatella Possemato, direttrice della casa di cura Santa Famiglia a Roma, unica monospecialistica in ginecologia e ostetricia in Italia e punto nascite di eccellenza, e presidente dell’associazione Impresa per la Vita i cui obiettivi sono la promozione della natalità e la cura delle patologie dell’età evolutiva: “Salute e prevenzione sin dalla giovane età sono il mio impegno di donna, madre e imprenditrice nella sanità, al fine di migliorare e innovare i servizi di assistenza sanitaria per le donne di oggi in ogni fase della vita, dalla nascita all’età fertile, alla gravidanza – e percorso nascita -, alla menopausa, e per le giovani che saranno le future mamme: in Santa Famiglia, grazie a un team medico multidisciplinare di professionisti poniamo l’attenzione sulle problematiche che a livello fisico, ormonale e psicologico caratterizzano la fase dell’adolescenza nel delicato passaggio all’età adulta e fertile”. Ecco, gli adolescenti: più di altri vivono sulla propria pelle non solo il disagio ma l’incapacità di affrontarlo. Il corpo diventa quindi il megafono di un grido di aiuto che rimane muto, inesprimibile ai propri adulti di riferimento, spesso inconsapevoli, non preparati, troppo distratti e fragili per poter accettare le difficoltà e gli inciampi di figli e studenti. Ci si sente ingombranti, mai abbastanza, non considerati e sicuramente non compresi né visti nella propria interezza emotiva.

Elementi che mette bene a fuoco Donatella Possemato: “Far scomparire il proprio corpo è pertanto un modo inconscio per tentare disperatamente di far svanire una sofferenza interiore che ha bisogno di essere accolta ed elaborata. In giovane età non si soffre esclusivamente per ciò che è accaduto in passato ma soprattutto per ciò che si percepisce non potrà accadere: il disagio adolescenziale dipende moltissimo dall’assenza di prospettive future, il dolore deriva dalla sensazione di non poter realizzare i propri compiti evolutivi, di non riuscire a costruirsi una propria identità, di non intravedere la possibilità di realizzazione di sé nella società di cui si fa parte”.

Donatella Possemato

Trasmettere una corretta informazione per sensibilizzare

Un supporto psicologico risulta quindi fondamentale: l’adolescenza segna una fase di passaggio, caratterizzata da svariati cambiamenti in tutte le aree dell’identità, dal raggiungimento di importanti compiti evolutivi e da un conflitto interiore tra la spinta naturale a crescere e divenire adulti e il desiderio di sentirsi ancora bambini. Un’analogia è rinvenibile anche nel post partum che segna un cambiamento profondo nella vita di una donna, della coppia, della famiglia. Qual è quindi il punto? “Non esistono ‘colpe’ bensì patologie che vanno riconosciute e gestite. Oltre ai sussidi alle famiglie, diventa pertanto fondamentale una corretta informazione, da trasmettere a chi quotidianamente si confronta con bambini ed adolescenti: insegnanti, genitori e ragazzi stessi, per sensibilizzare e destigmatizzare ciò che purtroppo ancora troppo spesso costituisce tabù”. 

Diventano oltremodo necessari quindi un approccio multidisciplinare al problema; migliori servizi che intercettino precocemente i disturbi alimentari, garantendo prossimità territoriale e adeguatezza delle cure; maggiori competenze del personale che si occupa di salute mentale nonché maggior coinvolgimento nella progettazione, realizzazione e monitoraggio dei servizi. 

ROMA 7 MARZO 2021 APERTURA ALLA CLINICA SANTA FAMIGLIA, IL LABORATORIO “CONSAPEVOLMENTE ADOLESCENTE” NELLA FOTO

Il servizio attivato dalla Casa di Cura Santa Famiglia a Roma

Intanto però ci si può rivolgere a chi tali servizi li ha già attivati, come appunto la casa di cura Santa Famiglia: “L’adolescenza, talvolta, risulta essere un percorso in salita per le nostre ragazze; le accompagniamo in questo cammino accogliendole in un posto sicuro dove sentirsi ascoltate e sostenute. Abbiamo infatti organizzato un Ambulatorio Adolescenti che promuove giornate dedicate all’ascolto e alla sensibilizzazione; uno degli obiettivi è educare a porre l’attenzione ad alcuni campanelli d’allarme di qualcosa di più profondo e articolato come, ad esempio, l’amenorrea, spesso legata ai disturbi del comportamento alimentare”. Ambulatorio Adolescenti consta di un team multidisciplinare (ginecologa, psicologa, endocrinologa, nutrizionista) che garantisce una visione a 360 gradi abbracciando le varie tematiche dell’adolescenza tramite un approccio empatico e mirato ad ascolto e comprensione. E per chi non se la sentisse di recarsi in clinica o è ancora prematuro, sono stati inoltre avviati progetti con le scuole per diffondere consapevolezza sul proprio corpo e sul benessere legato a stili di vita sani.

Lavorando su sé stessi non solo psicologicamente – e insieme ai familiari che devono vigilare per prendere in tempo tali patologie – si riesce a dare un nome a tutto quello che porta a tentare con aggressività di anestetizzare un dolore che grida in silenzio. Non bisogna perdere la speranza ma, nonostante non sia tema questo da affrontare blandamente, con il giusto supporto si può compiere passi avanti verso la salute.