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BINARIO MORTO PER LA LOCOMOTIVA INDUSTRIALE

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Le nazioni a maggiore probabilità di recessione nel 2023, secondo Bloomberg -report di aprile 2023 – sono in ordine decrescente: UK, Nuova Zelanda, USA, Germania, Italia

di Luca Lippi

Italia e Germania hanno le medesime percentuali di probabilità di recessione ma, controllando le proiezioni economiche del Fondo Monetario Internazionale, l’Italia dovrebbe vedere una crescita del PIL pari allo 0,7% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024. La Germania, sempre secondo il World Economic, dovrebbe chiudere il 2023 con una perdita di PIL pari a 0,1% che significherebbe stagnazione economica.

La premessa obbligatoria è che le previsioni a lungo termine (per esempio al 2024) in un contesto di incertezza economica globale come l’epoca che stiamo vivendo, non hanno un gran senso. Quindi, concentrandoci sul 2023, la Germania sarà l’unico Paese dell’eurozona ad avere una contrazione economica.

Come Sta Andando L’economia in Germania

In Germania il picco di inflazione – sopra l’8% – è stato toccato nel terzo trimestre del 2022 e ora è in movimento decrescente – oggi siamo intorno al 6% – una traiettoria comune fra tutti i Paesi sviluppati. Se guardiamo l’indicatore dei direttori acquisti – German composite PMI – la situazione sembrerebbe tranquilla, la percentuale di materie prime da acquistare è piuttosto alta e questo si verifica sulla base degli ordini noti futuri. Ovviamente gli acquisti sono al netto delle rimanenze di magazzino. Questo indicatore, quando è superiore a 50 indica che gli ordinativi sono in forte crescita, quando sono sotto i 50, segnala una contrazione.

L’indice German composite PMI è a 58, e già questo non dovrebbe creare allarmi. Il problema vero per la Germania è la manifattura, e dalla verifica del Germany Manufacturing PMI, sembra proprio che la locomotiva si sia bloccata. Si evidenzia una fase di calo importante e ininterrotta che dal gennaio 2023 fino a maggio 2023 vede l’indice crollare da 48 a 43.

Questi dati non dovrebbero riguardare solamente Berlino, ma anche noi italiani giacché l’industria tedesca ha un ampio mercato di approvvigionamento di filiera nel nostro Paese.

A tutto questo si aggiunge un forte calo delle vendite al dettaglio e la contrazione dei prezzi del mercato immobiliare che è la più severa degli ultimi venti anni. Ricordiamo che la Germania è diventata la locomotiva d’Europa grazie a un fortissimo export e un bassissimo indice di import, ma con l’emergenza sanitaria le esportazioni sono crollate. 

Perche’ La Germania Subisce Questa Crisi

Secondo Mario Seminerio – attento e preciso analista – sembra sia scomparsa la crescita in Germania e forse il suo modello di sviluppo sta esaurendo la sua efficacia. Più nello specifico, Seminerio sottolinea che i tedeschi hanno “appaltato” la sicurezza militare agli Stati Uniti, l’approvvigionamento energetico alla Russia e l’industria manifatturiera alla Cina. Col sopravvenire dell’aumento dei costi energetici, la Germania di colpo si trova a non essere più competitiva. Il timore di dover assistere a una deindustrializzazione o una forte e ulteriore delocalizzazione delle proprie industrie.

In estrema sintesi, la Germania ha perso la scommessa sull’energia. Le decisioni di politica energetica sono state totalmente fallimentari.

La Superficialita’ Dei Colletti Bianchi Tedeschi

Nel 2018, il presidente degli Stati Uniti Trump accusò i tedeschi di essersi troppo sottomessi alla Russia per il fabbisogno energetico (non si possono dimenticare le risatine di scherno alle Nazioni Unite da parte dei funzionari teutonici verso i moniti dell’allora presidente americano). Quello che è successo a seguito del conflitto Russia/Ucraina lo sappiamo tutti (forse Trump lo sapeva prima di altri) e Berlino è rimasta con le spalle al “muro”.

Come Potrebbe Uscirne

La Germania potrebbe sfruttare la propria potenza fiscale, il suo debito pubblico è molto ridotto e quindi gode di uno spazio di manovra ampio per pianificare il rilancio, soprattutto sfruttando l’allentamento dei vincoli europei agli aiuti di stato fino al 2024. Invece osserviamo una contrazione della spesa pubblica.

Se è vero, come è vero, che la Germania è nulla in confronto a potenze come la Cina e gli Usa, c’è da considerare che resta saldamente la prima economia in Europa.

Se la Germania non cresce, non è affatto un buon auspicio per tutta l’Europa (la Germania economicamente vale più del doppio dell’economia italiana e poco meno del doppio di quella francese). Calcolando che il settore turistico del Bel paese segna ricavi importanti dal flusso di visitatori tedeschi e, soprattutto, che esporta molta tecnologia di filiera per le produzioni industriali germaniche, non possiamo affatto sorridere della loro spiacevole situazione economica. E per tutti quelli che obiettano mostrando il DAX sui massimi, la risposta è che questo è l’esempio lampante dello scollamento tra finanza ed economia.

I Mercati non riflettono l’Economia.