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ANALISI BTP VALORE MARZO 2024

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Un’emissione al 3,25% per i primi tre anni e 4% per i successivi tre anni per la terza emissione del BTP Valore. Questa nuova tipologia di obbligazione è stata ritagliata per essere fruita dalle famiglie italiane. La sua comparsa ha come scopo principale quello di riportare il debito pubblico nelle mani degli italiani e diluire la sua dispersione all’estero

di Luca Lippi

L’uso dei titoli rappresentativi del debito pubblico in mano alle istituzioni estere potrebbe essere manipolato per operazioni speculative/politiche, così come accaduto nel 2011. Cento miliardi, solo nel 2023, sono già nelle mani delle famiglie italiane.

Le caratteristiche del btp valore

La scheda informativa indica che il periodo di sottoscrizione è dal 26 febbraio fino al primo marzo, durata sei anni, la cedola è trimestrale (marzo, giugno, settembre e dicembre). Questo BTP ha un premio fedeltà dello 0,7% per tutti i sottoscrittori che porteranno alla scadenza naturale il titolo.

Come si sono comportate le precedenti emissioni del btp valore

Ha toccato il prezzo di 102 ma poi è sceso quasi al prezzo alla pari. L’emissione precedente

quota sopra il prezzo alla pari, ha toccato il suo massimo mercoledì 27 dicembre 2023 (104,34). È importante l’osservazione dell’andamento delle quotazioni perché questa obbligazione, come tutte le altre della medesima famiglia, sono rivendibili sul mercato in qualsiasi momento.

Cosa è necessario tenere in considerazione qualora si manifesti un’apparente convenienza a vendere prima della scadenza? Ovviamente è importante tenere il polso delle politiche monetarie. Attualmente il tasso corrente in Eurozona è il 4,5%, e questo dovrebbe essere il picco raggiunto dalla BCE per combattere l’inflazione.

Presumibilmente da giugno potrebbero cominciare i tagli – bisogna tenere conto anche del comportamento delle altre banche centrali e soprattutto osservare l’inflazione -. Al netto di accadimenti che non si possono prevedere, l’inflazione sta scendendo verso il raggiungimento dell’obbiettivo prefissato dalla BCE, e in ogni caso, mantenere i tassi così in alto provocherebbe un freno troppo severo per l’economia, il pericolo di recessione è troppo elevato. Quindi i tassi scenderanno. Inutile aspettarsi tagli importanti, solitamente una banca centrale taglia tra i 25 e i 50 punti base (1 pb = 0,01%). Secondo una previsione basata sullo stato attuale della situazione finanziaria, si può ipotizzare tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 il ritorno dei tassi ai livelli del marzo 2023 (3/3,5 per cento).

Per tornare al BTP Valore, è comprensibile valutare tutto questo prima di abbandonare delle cedole che replicano, oppure superano, il tasso di riferimento della BCE. La parte più interessante della nuova emissione del BTP Valore è il 4% per la seconda parte della duration dell’investimento. In generale avere i tassi così alti non capita spesso. C’è da considerare che dal 2016 al 2019 siamo stati a zero e per moltissimi anni sotto il 2%. L’ultima volta di tassi come oggi (circa) è stato nel 2000 quando si è raggiunto il massimo di 4,25% – 24 anni fa! -.

Quali sono i rischi

L’unico rischio è quello di default dell’emittente, rischio abbondantemente analizzato ed escluso da Ore12. In ogni caso il rischio in questione è matematicamente calcolabile perché dipende dal voto (credit rating) che viene assegnato agli stati dalle agenzie di rating. Per S&P il rating dell’Italia e BBB e dai calcoli effettuati dall’agenzia, nei prossimi sei anni il rischio che il Paese possa incorrere in una situazione di default è valutato in 1,88%. Questo è il rischio matematico plausibile nei prossimi sei anni (durata del BTP Valore in esame) praticamente nullo – considerare che la UE non manderebbe mai in default un Paese della zona Euro, è stato già dimostrato con la Grecia -.

E l’inflazione?

Da questo punto di vista siamo messi piuttosto bene. I prezzi al consumo sono scesi molto di più della media europea attualmente siamo poco sopra lo zero, la situazione è assolutamente positiva e la protezione che offrono le obbligazioni in oggetto pagando 3,5 nominale con un’inflazione sotto l’1%, si configura un rendimento reale piuttosto interessante. L’Italia, allo stato attuale, è posizionata favorevolmente rispetto tutti gli altri Paesi dell’eurozona, per quanto riguarda la pressione dei prezzi al consumo.

In estrema sintesi, anche dal punto di vista dell’inflazione siamo in una posizione decisamente positiva e sicura. In conclusione si può valutare molto positivamente il nuovo BTP Valore, ma l’investitore avrà cura di scegliere secondo le proprie esigenze, secondo la struttura del proprio portafoglio titoli esistente, soprattutto, confrontandosi col proprio consulente finanziario che non costa niente ed è sicuramente più lucido e competente nella valutazione della situazione finanziaria dei suoi clienti.