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ACCORDO STATO REGIONI PER REGOLAMENTARE L’ESERCIZIO TEMPORANEO DELLE PROFESSIONI SANITARIE CON QUALIFICA CONSEGUITA ALL’ESTERO

infermieri
credits: Gustavo Fring

Regolamentazione dell’Esercizio delle Professioni Sanitarie con Qualifica Estera in Italia: Novità e Strumenti Operativi

La disciplina uniforme e gli strumenti operativi per regolamentare l’esercizio delle professioni sanitarie con una qualifica conseguita all’estero rappresentano una necessità urgente nell’ambito della sanità italiana. La bozza dell’Accordo Stato/Regioni, in merito all’esercizio temporaneo di queste professioni in Italia, introduce importanti novità e strumenti fondamentali per garantire una regolamentazione efficace e uniforme.

Uniformità della Disciplina

Una delle principali novità dell’Accordo è l’introduzione di una disciplina uniforme per l’esercizio temporaneo delle professioni sanitarie con qualifica estera. Questo mira a eliminare le disparità esistenti tra le varie regioni e province autonome italiane nella gestione del personale sanitario straniero. Questa uniformità è fondamentale per garantire una risposta efficace alla carenza di personale sanitario e sociosanitario, una sfida ancora presente nonostante il superamento dell’emergenza pandemica.

Strumenti Operativi

L’Accordo prevede l’istituzione di commissioni regionali composte da esperti, incaricate di verificare i requisiti necessari per l’esercizio temporaneo delle professioni sanitarie. Inoltre, saranno creati elenchi speciali straordinari presso gli ordini provinciali delle professioni sanitarie, ai quali i professionisti stranieri dovranno iscriversi per poter lavorare nelle strutture sanitarie pubbliche, private e accreditate.

È da tempo – commenta Giovanni Costantinoche si attendeva un provvedimento che desse più sicurezza a strutture e pazienti, grazie anche al coinvolgimento degli Ordini professionali. Per raggiungere il risultato, tuttavia – conclude il giuslavorista – è necessario che tutte le Istituzioni coinvolte assumano un ruolo attivo per l’iscrizione negli elenchi speciali dei professionisti stranieri, soprattutto se già operativi, e che siano previste idonee misure di tutela per le strutture che li hanno impiegati in questi anni, spesso assumendosi la responsabilità di sopperire, con buon senso, alle lacune dovute all’inerzia di molte Regioni”.

Coinvolgimento degli Ordini Professionali

Un punto cruciale dell’Accordo è il coinvolgimento attivo degli Ordini professionali nel processo di regolamentazione. Questo contribuisce a garantire maggiore sicurezza sia per le strutture sanitarie che per i pazienti. È fondamentale che tutte le istituzioni coinvolte assumano un ruolo attivo nell’iscrizione degli elenchi speciali dei professionisti stranieri e nell’implementazione di adeguate misure di tutela per le strutture che li impiegano.

La bozza dell’Accordo rappresenta un passo significativo verso una regolamentazione definitiva dell’esercizio delle professioni sanitarie con qualifica estera in Italia. Tuttavia, è essenziale che venga approvata definitivamente e che vengano implementate tutte le misure previste per garantire un sistema sanitario efficiente e sicuro, capace di far fronte alle sfide presenti e future.