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SERGIO EREDE, DA AVVOCATO D’AFFARI A UOMO D’AFFARI

di Andrea Giacobino

L’avvocato d’affari più importante d’Italia è anche un importante “uomo d’affari”. Stiamo parlando di Sergio Erede, numero uno dello studio BonelliErede con Lombardi, la law firm che nacque nel 1999 quando lo stesso Erede fece società con altri due avvocati societari di grido quali Franco Bonelli, scomparso nell’estate del 2015 e Aurelio Pappalardo, morto nell’estate di quest’anno. Due anni fa fu siglata l’integrazione con lo studio guidato da Giuseppe Lombardi facendo così nascere un colosso italiano dell’avvocatura d’affari con oltre 750 persone (tra Europa, Africa e Medio Oriente) e un fatturato potenziale allora stimato tra 180 e 190 milioni di euro.

Per capire chi è Erede oggi e cosa rappresenta nella business community nazionale bisogna ripercorre la sua storia. Nato a Firenze il 14 agosto 1940, s’è laureato in giurisprudenza con 110 e lode nel 1962 presso l’Università degli Studi di Milano e nel 1964 ha ottenuto il Master of Laws alla Harvard Law School a Cambridge, in Massachusetts. Ha lavorato prima presso lo studio legale Hale & Door a Boston, nel 1963/1964 e poi nello studio Sullivan & Cromwell a New York, nel 1964/1965. Dal 1965 al 1969 è stato responsabile degli affari legali di IBM Italia. Dal 1969 Erede esercita la libera professione. Lo studio legale Erede e Associati, da lui fondato (specializzato in materia di fusioni ed acquisizioni), nel 1999, come detto, è confluito nello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, a seguito della fusione con gli studi Bonelli e Associati (specializzato in diritto commerciale, fallimentare e contenzioso) e Pappalardo e Associati (specializzato in diritto antitrust italiano e comunitario).

Negli anni più recenti, oltre all’assistenza ad Olivetti in relazione all’opa di Telecom Italia, lo studio Bonelli Erede Pappalardo ha assistito vari clienti nelle principali operazioni di finanza straordinaria avvenute in Italia, quali l’opa Generali/Ina, l’opa Pirelli/Unim, l’opa Seat/Buffetti, la privatizzazione di Autostrade ed Aeroporti di Roma, le quotazioni di Enel e Finmeccanica, l’acquisizione di Seat da parte di Telecom Italia, l’opa Italenergia/Montedison e l’acquisizione di Olivetti/Telecom Italia da parte di Pirelli e del Gruppo Benetton. Oltre alla sua attività professionale di avvocato, Erede è stato membro del consiglio di amministrazione di numerose società, in gran parte quotate in borsa, tra le quali Autogrill, Marzotto, Interpump, Carraro, Manuli Rubber e Gruppo Galbani mentre oggi è presidente di Aon Italia, primo gruppo nel Paese e nel mondo nella consulenza dei rischi e delle risorse umane, nell’intermediazione assicurativa e riassicurativa. Aon Italia, guidata da Carlo Clavarino, è la branch italiana di Aon Plc, capogruppo quotata al NYSE e presente in più di 120 paesi con 50.000 dipendenti.

Nella sua lunga carriera professionale Erede ha intessuto rapporti strettissimi con molti capitani d’industria, e fra i molti quelli più noti sono certamente i Benetton (soprattutto il defunto Gilberto), Leonardo Del Vecchio (che sta assistendo nella battaglia per il controllo delle Assicurazioni Generali prima e di Mediobanca poi), Violetta Caprotti (nell’arbitrato che ha fatto incassare alla figlia del fondatore di Esselunga circa 900 milioni di euro) e Urbano Cairo, patron di Rcs. L’assistenza a quest’ultimo nel difficile arbitrato con Blackstone non s’è risolta benissimo così come recentemente Erede s’è visto scalzato come legale di Mediaset dall’avvocato Luca Fossati dello studio Chiomenti che quest’anno per conto dei Berlusconi è riuscito a mettere fine al contenzioso tra Fininvest-Mediaset e Vivendi che durava dal 2016. E vale la pena ricordare, tra i pochi “buchi” presi dal super avvocato, l’assistenza legale a Victor Massiah, allora amministratore delegato di Ubi Banca, contro l’opa lanciata da Intesa Sanpaolo che s’è conclusa invece positivamente con l’integrazione nell’istituto guidato da Carlo Messina.

Nel 2013 Erede ha compiuto il grande salto entrando direttamente nel mondo del business, costituendo Space Holding, di cui è presidente. Attraendo investimenti importanti dalle più rilevanti famiglie dell’imprenditoria italiana – in via diretta o tramite family office – e da investitori istituzionali italiani e stranieri di alto profilo, la società negli ultimi anni ha promosso quattro “spac” (acronimo di special purpose acquisition vehicle) di diritto italiano sul listino investendo oltre un miliardo di euro che hanno rilevato altrettante aziende importanti: Fila, Avio, Aquafil e Guala Closures, recentemente ceduto all’opa lanciata dal fondo Investindustrial di Andrea Bonomi. Due anni fa Space Holding ha lanciato Space Capital Club (Scc), progetto di private capital da 200 milioni di euro per investire in società con una forte propensione alla crescita che intendano aprirsi al mercato dei capitali. Finora a Scc, sempre presieduta da Erede, hanno aderito 30 investitori qualificati, tra famiglie imprenditoriali, family office e investitori istituzionali. Fra i privati ci sono i fratelli Rovati, Francesco Micheli, Maurizio e Silvano Fumagalli, Diego Della Valle, Andrea De Vido e fra gli altri la H14 di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, ma a libro soci compaiono anche Arca Fondi sgr e il Gruppo First Capital, holding di partecipazione finanziaria quotata all’Aim Italia e specializzata in investimenti in public equity e private equity. Il primo investimento di Scc è stato rilevare il 35% di Adler Ortho, una società biomedicale attiva nella progettazione e produzione di protesi ortopediche ad elevato contenuto tecnologico, a fronte di un aumento di capitale riservato di 22 milioni di euro. A 81 anni compiuti Erede è ancora al centro di una vasta ragnatela di affari e di potere.