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INNOVAZIONE TECNOLOGICA AL SERVIZIO DEL CUORE

Il professor Valerio De Sanctis

INTELLANAV STABLEPOINT, UN CATETERE DI NUOVA GENERAZIONE PER IL TRATTAMENTO DELLA FIBRILLAZIONE ATRIALE

di Katrin Bove

La fibrillazione atriale è la più comune aritmia cardiaca, colpisce più di 500’000 individui in Italia, circa lo 0,5 -1% della popolazione , con una prevalenza che aumenta con l’età (0,1% sotto i 55 anni, 8-10% oltre gli 80). Nei pazienti affetti da questa patologia, gli atri (le due camere superiori del cuore) si attivano con una elevatissima frequenza ed in maniera scoordinata, generando un battito cardiaco irregolare e spesso accelerato (tachicardia).Tra le persone di età maggiore di 40 anni, una su quattro potrà presentare nel corso della vita un solo episodio di fibrillazione atriale.  In alcuni casi, l’aritmia ricorre nel tempo. Nelle fasi iniziali della malattia gli episodi tendono ad interrompersi spontaneamente, di solito nel giro di un paio di giorni (fibrillazione atriale parossistica), successivamente, la loro durata aumenta e saranno necessari degli interventi (cardioversione) per determinarne l’arresto (fibrillazione atriale persistente). Quando invece non si ritengano più opportuni tentativi di interruzione e l’aritmia viene definitivamente accettata dal medico e dal paziente, la forma si definisce permanente.

La diagnosi di fibrillazione atriale viene generalmente eseguita attraverso una visita medica e la registrazione dell’elettrocardiogramma.

Il trattamento della fibrillazione atriale ha una duplice finalità: ridurre i sintomi (mediante il ripristino del normale ritmo cardiaco o il controllo della frequenza cardiaca durante l’aritmia) e prevenire la formazione di coaguli nel cuore (mediante una terapia con farmaci anticoagulanti). Nell’ultimo decennio sono state sviluppate tecniche di ablazione transcatetere, ovvero attraverso l’inserimento di apposite sonde nel sistema vascolare (vena femorale), evitando così interventi invasivi a “torace aperto”.  La finalità è prevenire efficacemente le recidive di FA e il progredire della malattia attraverso l’isolamento elettrico delle vene polmonari. I principali risultati presenti in letteratura indicano che l’ablazione transcatetere è una procedura efficace, sicura e superiore al trattamento con farmaci antiaritmici nel mantenimento del ritmo sinusale.La terapia ablativa delle aritmie, soprattutto delle forme più complesse, si avvale di sistemi di mappaggio tridimensionale che correlano i segnali elettrici registrati dagli elettrocateteri posti nella camera cardiaca di interesse, con una mappa elettroanatomica tridimensionale ricostruita in real time. I più comuni sistemi di mappaggio tridimensionali consentono una significativa riduzione dell’uso della fluoroscopia, talora fino ad eliminarlo del tutto.

TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA PER LA DIAGNOSI

Il Centro di Elettrofisiologia Clinica ed Elettrostimolazione dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio di Milano valutamediante visite specialistiche ed esami strumentali tutte le tematiche aritmologiche del disturbo del ritmo cardiaco, tra queste, un posto di rilievo è occupato dal trattamento della fibrillazione atriale.Il personale medico infermieristico e di supporto è impegnato da anni nell’attività di elettrofisiologia e questo ha consentito di creare un team di alto livello e con riconosciute doti professionali.Il dottor Valerio De Sanctis è elettrofisiologo e Responsabile della sezione di Cardiostimolazione presso il Centro di Aritmologia ed Elettrofisiologia clinica dell’Istituto Clinico Sant’Ambrogio, diretta dal dott. Massimo Mantica. Nel laboratorio di Elettrofisiologia della clinica sono utilizzate tecnologie all’avanguardia per il trattamento transcatetre della fibrillazione atriale. Tra questi il sistema di navigazione cardiaca Rhythmia HDx, una sofisticata apparecchiatura per il mappaggio cardiaco 3D sviluppato dalla azienda americana Boston Scientific.Questo sistema permette un’analisi accurata delle aree del cuore responsabili della fibrillazione atriale.Il sistema sfrutta un sofisficato catatere mappante, l’IntellaMap Orion, dal design innovativo: questo catetere è dotato di ben 64 elettrodi (in precedenza si arrivava ad un massimo di 20 elettrodi) permettendo di rappresentare le camere cardiache con decine di migliaia di dati (in passato l’ordine di grandezza era di centinaia).

Figura 1 – IntellaMap Orion

Il catetere IntellaMAP ORION assicura la verifica dell’isolamento superando la sovrastima che si ottiene mediante l’uso di cateteri circolari tradizionali ed inoltre, l’analisi delle mappe di attivazione ad alta densità, ottenute con il sistema Rhythmia ed Orion, consente una maggiore precisione nell’individuazione dei gaps di conduzione e questo si traduce in una riduzione nei tempi di ablazione.

Figura 2- Ricostruzione dell’Atrio sinistro con sistema Rhythmia HDX

TECNOLOGIE ALL’AVANGUARDIA PER LA TERAPIA

Nel 2020 Boston Scientific ha introdotto nel mercato europeo un’importante ed unica innovazione per quanto riguarda il trattamento della fibrillazione atriale: il catetere per ablazione INTELLANAV STABLEPOINT.

Figura 3 – IntellaNav StablePoint

Si tratta di un catetere ablatore dotato di un sensore di forza incorporato nella punta che fornisce informazioni relativamente alla pressione meccanica esercitata sul tessuto cardiaco sottostante andando a massimizzare la sicurezza della procedura e la standardizzazione del trattamento.Grazie alla tecnologia con sensore di forza la procedura può essere eseguita nella più totale sicurezza, in quanto l’elettrofisiologo ha un parametro che lo avverte quando la forza di contatto meccanica che il catetere esercita sul tessuto miocardico è eccessiva, consentendogli di ottimizzare sia i movimenti del catetere che la sicurezza della procedura. Questo catetere, inoltre ha la capacità di misurare la conduttività elettrica del tessuto (impedenza locale)che consente di dare luogo ad una terapia efficace, rapida, garantendo all’elettrofisiologo un pieno controllo durante il trattamento della fibrillazione atriale.La combinazione delle due tecnologie, Forza ed Impedenza Locale, che al momento è presente su questo unico catetere, consente sia di lavorare con sicurezza, ma soprattutto con efficacia.Stabilità e rapidità di lesione ablativa, maggiore maneggevolezza e quindi maggiore efficacia della lesione ablativa: queste le caratteristiche principali dell’innovativo catetere Stablepoint secondo Valerio De Sanctis (Aritmologia ed Elettrofisiologia clinica, Istituto Clinico Sant’Ambrogio, Milano).

Figura 4 – Disconnessione elettrica delle vene polmonari