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IL NAPOLEONE EMILIANO

Che cosa pensa il numero uno del Credit Agricole nel nostro paese al culmine di 12 anni di conquiste. E come punta a “prendersi” anche il Bpm

di Andrea Giacobino

“La pandemia ha colpito il mondo da ormai due anni ed il nostro Paese è stato tra i primi, e più gravemente interessato di altri paesi europei. Questi due anni avranno un impatto trasformante nelle priorità delle persone e nella loro scala valoriale. Le conseguenze di questa trasformazione si vedranno nel cambiamento dei paradigmi, che dobbiamo ritenere ormai permanente. Complici i periodi di lockdown e l’impossibilità a spostarsi, la percentuale di clienti bancari che nel 2020 si recavano in filiale ha fatto registrare una significativa riduzione dal 66% del 2019 al 55% del 2020. Un calo di circa 11-12 punti percentuali, mai registrato in un solo anno. Nel 2021, sebbene ci siano stati meno impedimenti agli spostamenti, non abbiamo assistito a un ritorno alle abitudini del 2019, anzi la percentuale di clienti che si recano in filiale si è ulteriormente ridotta di alcuni punti percentuali”. 

Giampiero Maioli, classe 1956, nato nella provincia di Reggio Emilia in quel di Vezzano sul Crostolo, ha pronunciato queste parole all’inizio del febbraio scorso quando il Crédit Agricole Italia che guida dal 2010, ha ospitato a Parma negli spazi dell’area ecostenibile Crédit Agricole Green Life, la 28esima edizione del Forex. Il centro, completato nel 2018, attraverso la bioclimatica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, si stende su 70mila metri quadrati di verde attrezzati con wi-fi diffuso e aree studiate per permettere ai colleghi di lavorare nel parco mentre un asilo nido aziendale contribuisce alla sostenibilità del lavoro in sede per molte famiglie. La scelta fatta per il Forex ha confermato la vocazione “verde” della controllata italiana della grande banca francese non a caso denominata la “banque verte”. Del resto già a partire dal prossimo anno le istituzioni finanziarie dovranno pubblicare il Green Asset Ratio che certificherà l’effettivo grado di sostenibilità delle varie aziende bancarie con le relative implicazioni in termine di competitività sul mercato. E analogamente l’European Banking Authority ha comunicato l’introduzione del Pilastro III, basato sui rischi Esg, ovvero con l’obiettivo di valutare l’impatto dei cambiamenti climatici sul bilancio delle banche.

“Verde” a parte, Maioli nei suoi dodici anni come amministratore delegato di CA Italia ha messo a segno una costante crescita di redditività (e di remunerazione per la controllante transalpina) nonché una serie di operazioni straordinarie di partnership e di aggregazioni che hanno consentito all’istituto da lui guidato di conquistare il 5% del mercato bancario del nostro Paese. Dall’acquisto di Pioneer da parte di Amundi nel 2016 all’acquisizione e integrazione delle tre Casse di Risparmio di Rimini, Cesena e San Miniato nel 2017, dall’acquisizione di Banca Leonardo nel 2018 da parte di CA Indosuez, passando per l’acquisto di Profamily da parte di Agos, con annesso rinnovo della partnership con Banco Bpm nel capitale della stessa Agos. Fino agli ultimi colpi dello scorso anno prima con l’opa vincente sul Credito Valtellinese e poi quella su Friuladria che hanno portato ad oltre 6 miliardi di euro gli investimenti dal 2016 ad oggi in Italia. A fine del 2021, poi, è stata poi annunciata per CA in Italia anche un’importante evoluzione della partnership con il gruppo automotive Stellantis, con il progetto di creare un leader paneuropeo nel leasing operativo e l’obiettivo di diventare uno dei primi 5 operatori del noleggio auto in Europa. E a marzo scorso un nuovo colpo: l’ingresso come primo azionista col 9,2% in BancoBpm, prenotandosi per un’opa amichevole che aggiungerà al gruppo una forte presenza nell’area ricca del Paese fra Lombardia e Veneto.

Il Crédit Agricole è il decimo gruppo bancario al mondo con 10,9 milioni di soci, ed è presente in 48 Paesi tra cui l’Italia, suo secondo mercato domestico. Qui opera con tutte le linee di business: dalla banca commerciale al credito al consumo, dal corporate & investment banking al private banking e asset management, fino al comparto assicurativo e ai servizi dedicati ai grandi patrimoni. La collaborazione tra rete commerciale e linee di business garantisce un’operatività ampia ed integrata a 5,2 milioni di clienti attivi, attraverso più di 1.600 punti vendita e oltre 17.300 collaboratori, con un crescente sostegno all’economia pari a 92 miliardi di euro di finanziamenti. La banca nel 2021 ha fatto registrare un risultato netto aggregato pari a 989 milioni di euro al netto delle poste straordinarie derivanti in particolare dall’operazione di acquisizione di Creval, di cui 750 milioni di pertinenza del gruppo internazionale. 

“Tre – ha detto ancora Maioli – sono le priorità strategiche del settore bancario italiano nei prossimi anni: l’innovazione come abilitatore della trasformazione tecnologica, il capitale umano come abilitatore principale dell’innovazione e valorizzazione dei talenti, e la sostenibilità come parte integrante della transizione ambientale e dell’inclusione sociale. Ovviamente queste priorità si affiancano alla gestione del cliente, da sempre chiave per tutte le banche. Com’è stato con le moratorie ed il decreto di liquidità, le banche italiane sono attrezzate per accompagnare imprese e famiglie nell’affrontare queste minacce, ma anche nell’intercettare significative opportunità come il Pnrr”.