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TROPPI FONDI EUROPEI NON UTILIZZATI, SPESA ‘BUONA’ A RISCHIO SENZA INNOVAZIONE NELLA PA

«La relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate appena trasmessa dal Governo al Parlamento non offre  un quadro esaltante sulla capacità di spesa dei fondi per la coesione, e questo preoccupa a maggior ragione se pensiamo alla gestione di un volume ancor più copioso come il PNRR. 

In questo contesto di una necessaria efficienza ed efficacia della spesa pubblica, si inserisce il dibattito sul Public Innovation Management. Anche se spendessimo bene i fondi della programmazione ‘21-’27 e del PNRR, senza inserire elementi di innovazione e nuove soft skill all’interno della pubblica amministrazione centrale e locale, probabilmente non saremo comunque riusciti a migliorare la macchina pubblica italiana. La cultura del Public Innovation Management e un serio investimento nel capacity building dell’intera classe dirigente possono consentire non solo di utilizzare al meglio e più rapidamente le risorse pubbliche, ma soprattutto di liberare ulteriori potenzialità ancora inespresse del nostro Paese. Dalla relazione si evince  come entro il 2023 ci siano da spendere oltre 30 miliardi della programmazione 2014-2020, ed a fronte di questo dato, la paura di vedere altre risorse inutilizzate è molto forte».

Lo dichiarano Davide D’Arcangelo, vice presidente del network Impatta e Stefano Di Palma (direttore Ecoter) a margine della diffusione dei dati contenuti nella ‘Relazione sugli interventi nelle aree sottoutilizzate’  predisposta dal ministero del Sud guidato da Mara Carfagna.