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    In macroeconomia il prodotto interno lordo (PIL) è il valore monetario totale dei beni e servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso di un periodo di tempo, generalmente un anno, e destinati al consumo dell’acquirente finale, agli investimenti privati e pubblici, alle esportazioni nette (esportazioni totali meno importazioni totali). Non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi di beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi.

    Il PIL: cos’è

    Il PIL (Prodotto Interno Lordo) è il valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno Stato sovrano in un determinato arco di tempo. Detto valore è quello che risulta da un processo di scambio ovvero, in parole povere, dalla vendita di prodotti e servizi: questo esclude dal computo i prodotti/servizi realizzati da un soggetto per autoconsumo e i servizi resi a titolo gratuito. Nel calcolo non conta la nazionalità del produttore ma bensì la realtà geografica in cui il prodotto/servizio viene realizzato: una lavatrice prodotta in Italia da una società australiana entra nel PIL dell’Italia, mentre un corso di cucina (quindi un servizio) tenuto in Australia da una società italiana viene computato nel PIL dell’Australia. Ma come mai si parla di Prodotto Interno Lordo? La risposta è che nel PIL sono compresi gli ammortamenti, ovvero il deprezzamento di tutti gli apparati (anche non propriamente fisici come i software dei pc) che vanno a comporre il sistema produttivo, che perdono  valore con il tempo e con l’utilizzo e vanno quindi continuamente ripristinati.