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COME SARANNO LE BANCHE DEL FUTURO

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“Il futuro delle banche – Vigilanza e regolazione dell’Unione bancarie europea” è il titolo dell’ultimo volume di Stefano Lucchini e Andrea Zoppini

di Pietro Romano

La banca, come istituzione, continuerà a svolgere un ruolo fondamentale, purché sia in grado di cogliere la direzione del cambiamento. Adattandosi al nuovo ambiente di mercato; assicurando il delicato equilibrio tra stabilità del sistema e tutela del risparmio e sapendo; cogliendo le sfide che lo sviluppo tecnologico e la transizione ecologica le pongono”. Insomma, per le banche il futuro si presenta ricco di opportunità ma il percorso che dovranno affrontare non è destinato a essere una passeggiata.

“Il futuro delle banche”, un’analisi della gestione delle banche nell’eurozona

Proprio “Il futuro delle banche – Vigilanza e regolazione dell’Unione bancarie europea” è il titolo del recente (e oggetto di dibattito in ambienti istituzionali e accademici, non solo economico-finanziari) volume di Stefano Lucchini e Andrea Zoppini, edito per i tipi di Baldini+Castoldi. Un’analisi lucida, competente ed esaustiva – com’è stata definita l’opera – della complessa questione della gestione delle banche nell’eurozona, per comprenderne il funzionamento e ipotizzare scenari futuri.

Fa seguito al precedente “Vigilare le banche in Europa – Chi controlla il controllore?”, sempre frutto della speculazione dei due autori che nasceva da una domanda che Lucchini aveva posto a Zoppini.

“Chi controlla il controllore?”, aveva chiesto Lucchini. Sottolineando poi come “Quando ho lavorato in Eni, se l’Autorità per l’Energia disponeva una delibera, si poteva ricorrere al Tar. Ma se la Bce prende una decisione, a esempio sull’operato delle banche italiane, a chi posso rivolgermi?”. Da qui era nato il primo libro di successo di Lucchini e Zoppini, datato 2019, al quale ha fatto seguito ora “Il futuro delle banche”.

L’obiettivo è la creazione di un valore che non si misuri unicamente nella chiave del tasso di crescita

L’analisi odierna scaturisce dalla constatazione che, “da un decennio, il settore bancario europeo è attraversato da tensioni sismiche multi direzionali: le crisi dei mercati finanziari e del debito sovrano; l’impatto dell’innovazione tecnologica sulla competitività dell’industria; l’esigenza di allineare il funzionamento dell’intermediazione finanziaria agli obiettivi di sostenibilità ambientale”.

Al mutamento strutturale del mercato bancario che ha assunto un ruolo del tutto diverso dal precedente “il legislatore europeo ha risposto nel 2014 con una riforma istituzionale che ha ridisegnato in chiave sovranazionale il quadro regolamentare della vigilanza bancaria: il Meccanismo di Vigilanza Unico”.

Banca Centrale europea e Nazioni

Ne “Il futuro delle banche” Lucchini e Zoppini esaminano il ruolo fondamentale, la cospicua discrezionalità e i poteri assegnati alla Banca centrale europea all’interno del Meccanismo. E nello stesso tempo non tralasciano i poteri e le prerogative ancora appannaggio delle autorità nazionali competenti. Naturalmente, non tralasciano di esaminare il ruolo destinato a essere rivestito dalla nuova Vigilanza europea, “basata su un sinergico raccordo di funzioni tra la Bce e le autorità di vigilanza nazionali, nel percorso della futura evoluzione della banca”.

Stefano Lucchini e Andrea Zoppini

La banca deve accentuare il suo ruolo di agevolatore

Un’ evoluzione che nel capitolo finale del libro in realtà Lucchini delinea sostanzialmente. La banca deve accentuare il suo ruolo di “soggetto agevolatore” della transizione verso un sistema economico capace di affrontare i grandi temi dello sviluppo sostenibile in quanto non può più essere “unicamente compito dello Stato quello di assumere un rinnovato ruolo di guida dei processi di innovazione e sviluppo economico ma anche della banca” che a sua volta, nel farsi partecipe di tale movimento, deve accompagnare le aziende lungo l’intera filiera di valore verso la transizione ecologica.

Questo ruolo dei soggetti privati, banche comprese, “riecheggia in altri temi di fondamentale importanza per il futuro, come quello del ruolo degli attori privati nello sviluppo delle imprese spaziali”. Compiti che però devono essere pervasi di quella responsabilità sociale che ha contribuito a modellare in maniera rimarchevole l’impegno delle banche nel favorire il superamento della crisi economica. Una responsabilità sociale che dimostra plasticamente l’impegno delle banche “verso la creazione di un valore che non si misuri unicamente nella chiave del tasso di crescita, ma anche della sua direzione”.

Fiducia e condivisione per la crescita del Paese e lo sviluppo delle imprese

Un impegno che non rimane fine a se stesso ma aiuta a raggiungere la coesione sociale. Vale a dire, “un valore fondamentale della nostra società “non solo in tempi straordinari, come la pandemia. “La responsabilità degli istituti di credito… va dal ruolo fondamentale della tutela dei risparmio, che comprende anche la sua italianità, a un nuovo patto di fiducia con i cittadini-clienti che deve essere più forte proprio perché basato anche sul digitale”.

L’educazione economica e finanziaria è parte centrale di questo processo “affinché questo patto possa basarsi non solo sulla fiducia in una istituzione finanziaria ma anche su un livello complessivo di qualità di dialogo e di condivisione delle informazioni”. Il tutto finalizzato alla crescita dell’Italia, al benessere delle famiglie, allo sviluppo delle imprese.

Due autori di eccellenza

Stefano Lucchini è Group Chief Institutional Affairs and External Communication Officer di Intesa San Paolo. E’ Chairman di Banca IMI Securities Corporation (Usa). Consigliere di amministrazione della Luiss, membro del Comitato Esecutivo Abi, della Fondazione Osservatorio sulla Criminalità nell’Agricoltura, dell’International Advisory Council e del Foreign Policy Leadership Council di Brookings Institution di Washington D.C. E’ presidente della Fondazione Robert F. Kennedy for Human Right Italia, membro della Fondazione Italia Israele per la Cultura e le Arti. E’ Associate al Green Templeton College e Visiting Fellow alla Oxford università, dove come riconoscimento gli è stata intitolata un’aula.

Andrea Zoppini è Professore ordinario di Diritto civile presso di Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Roma Tre. Ha studiato all’Università di Cambridge e all’Università di Heidelberg. E’ stato Visiting Scholar alla Law School della Yale University e della New York University. E’ stato Sottosegretario al ministero della Giustizia; dal 2006 al 2011 è stato Consigliere giuridico della Presidenza del Consiglio dei Ministri.