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COSÌ TORINO DIVENTERÀ LA CITTÀ DELL’AEROSPAZIO

leonardo torino

Torino: partito il progetto di collaborazione pubblico-privato che coinvolge il Gruppo Leonardo e le Istituzioni politiche e culturali piemontesi

di Lucia Angeloni

Quando si parla di aerospazio il pensiero volge automaticamente ad alcune città simbolo per il settore: Seattle, sede storica di Boeing; Tolosa, che ospita quasi tutte le principali aziende europee del campo, da Airbus a Dassault; Montreal, considerato da molti il più grande cluster aeronautico al mondo e quartier generale di Air Canada e Bombardier; Singapore, principale hub aerospaziale asiatico con una gamma completa di servizi di progettazione e produzione aerospaziale.

Nel giro di pochi anni anche la nostra Torino, uno dei luoghi più fertili nel nostro Paese per lo sviluppo del settore, sarà conosciuta come la Città dell’aerospazio. È infatti partito il progetto di collaborazione pubblico- privato, che coinvolge , il gigante italiano del settore Aerospazio Difesa & Sicurezza e player da sempre votato all’innovazione, il Politecnico di Torino, l’Università di Torino, la Regione Piemonte, il Comune e la Camera di commercio di Torino. Mirato a realizzare un vero e proprio ecosistema per la formazione, la ricerca, l’innovazione e l’impresa nel campo aerospaziale. Un’area in cui all’eccellenza tecnologico-industriale delle grandi aziende si affiancheranno la ricerca e l’accademia per creare cluster aperti allo sviluppo e alla successiva integrazione con le Pmi e le start-up.

Nel 2026 l’hub presso la Città dell’Aerospazio a Torino

Il progetto iniziale, dedicato alla creazione di un hub del Politecnico di Torino presso la Città dell’aerospazio, che prevede un investimento di circa 42 milioni di euro (15 milioni dalla Regione, 25 dal Politecnico, 2,5 dalla Camera di Commercio e fondi Pnrr), sarà realizzato nel nucleo industriale Leonardo di Corso Francia/Corso Marche e completato entro il 2026.

I lavori sono partiti a fine novembre, con il colpo di benna all’edifico del padiglione 37, all’interno dell’area che Leonardo ha ceduto a titolo gratuito al Politecnico con un accordo firmato nel dicembre del 2022. Un’area di 12mila metri quadri in cui verranno realizzati laboratori e infrastrutture per la ricerca e il trasferimento tecnologico, spazi e servizi per l’innovazione rivolti alle imprese, incubazione di start-up. Con obiettivo di consolidare un driver di sviluppo di un territorio in grado di diversificare le proprie specializzazioni produttive, non solo per creare nuove opportunità, nuovi posti di lavoro e nuove figure professionali, ma anche per favorire le possibilità a disposizione delle imprese di altri settori di diversificare e aprirsi a nuove produzioni e mercati.

Il commento di Cingolani, AD Leonardo

Sono molto contento dell’avvio dei lavori dell’edificio Sicuramente Leonardo sarà un partner forte, affidabile e convinto di questa grande iniziativa”, ha commentato Roberto Cingolani, amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, in occasione della cerimonia. Sottolineando che la divisione velivoli del gruppo “realizzerà quattro laboratori di ricerca nel campus” e che “ci sarà senz’altro un’ulteriore evoluzione nei prossimi anni”.

Roberto Cingolani, AD e Direttore Generale di Leonardo

La Casa delle Imprese e i laboratori

Oltre ai laboratori ci sarà, grazie a progetti futuri, la Casa delle Imprese: un’infrastruttura multifunzionale di oltre 16mila metri quadrati per ospitare l’insediamento di incubatori e acceleratori, pmi e start-up ad alto contenuto tecnologico. Anche l’esa Business Incubation Centre Turin, incubatore di start up nel settore aerospaziale promosso dall’esa e nato a Torino grazie a Politecnico, Incubatore I3P e Fondazione Links sarà collocato nei nuovi spazi della Città dell’aerospazio.

I quattro laboratori che saranno realizzati da Leonardo riguarderanno quattro aree di interesse strategico per la società:

  • Architetture e sistemi per la propulsione ibrido/ elettrica, la generazione, la distribuzione e l’attuazione elettrica a bordo di velivoli in campo aeronautico.
  • Sviluppo di sistemi aerei autonomi. Capaci di operare senza il controllo continuo di un operatore umano e di interagire in sicurezza in un ambiente a sua volta popolato da velivoli, sia pilotati che uncrewed.
  • Sistemi di monitoraggio e di ausilio al pilota in situazioni ambientali critiche e di elevato carico di lavoro psico-fisico.
  • Sistemi di big data analysis. Per la valutazione dello stato di salute di singoli velivoli o flotte, per prevenire o identificare precocemente l’insorgenza di avarie e ottimizzare gli interventi manutentivi.

Vogliamo portare qui i progetti più importanti al vaglio dell’Europa nei prossimi decenni – ha anticipato Marco Zoff, managing director divisione velivoli Leonardo, riferendosi soprattutto allo studio dei sistemi con pilota automatico e dei droni -. Questo è un tassello importante con ricadute importanti in termini di lavoro, ricchezza e benessere per il territorio”.

Grandi possibilità anche nel settore spaziale

Sfruttando le possibili sinergie con questi laboratori, Thales Alenia Space, joint venture di Leonardo, realizzerà ambienti di prova per testare soluzioni e sviluppare le tecnologie abilitanti per le future missioni spaziali scientifiche, in orbita bassa terrestre e di esplorazione planetaria (Luna e Marte).

Come Thales Alenia Space siamo orgogliosi di essere con Leonardo parte del progetto Città dell’aerospazio, che si pone l’obiettivo di diventare un grande polo per lo sviluppo dell’ecosistema dell’aerospazio e della ricerca e lo sviluppo delle tecnologie spaziali – ha aggiunto Massimo Comparini, amministratore delegato di Thales Alenia Space Italia -. Thales Alenia Space è pronta a contribuire a questo nuovo polo strategico per la conoscenza, lo sviluppo e la competitività internazionale del comparto spaziale”.

Del resto, come sottolineato da Cingolani, nel nuovo piano industriale di Leonardo, che verrà presentato a febbraio 2024, “la componente spazio giocherà un ruolo senza precedenti con un grande potenziamento delle attività, una grande razionalizzazione di tutte le linee di prodotto e di tutte le strategie ed è molto bello che questo coincida con questo lancio in Piemonte dove la Regione e il Politecnico di Torino stanno diventando motori di sviluppo e innovazione”.

La regione Piemonte per l’aerospazio

Il Piemonte presenta una grande concentrazione di aziende aerospaziali. La sola Leonardo conta nella regione circa 4.500 addetti tra Cameri, che ospita la linea di assemblaggio finale dell’aereo da combattimento F-35, e Caselle, dove vengono sviluppati e prodotti velivoli militari, come l’Eurofighter o il C-27J. A questi si aggiungono gli oltre 600 addetti di Thales Alenia Space, joint venture tra Leonardo e Thales. Dieci occupati di Leonardo in Piemonte sostengono, in media, ulteriori 24 occupati addizionali, generando un indotto nella Regione di oltre 10mila addetti per un totale di 14.500 lavoratori dell’ecosistema locale e alimentando nell’area una catena di fornitura di circa 400 aziende, con una incidenza delle Pmi pari all’87%.

La filiera di Leonardo rappresenta il 30% di tutta l’industria hi-tech della regione. L’intero settore dell’aerospazio in Piemonte offre invece lavoro a più di 35mila addetti generando un fatturato di circa otto miliardi di euro all’anno.